Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Bernardi Camillo*

BERNARDI CAMILLO
Predazzo (Trento) 1875 - 1938
Dopo aver frequentato la Scuola Reale di Innsbruck, nel 1894 si trasferì a Monaco per studiare presso L. Schmidt-Reutte e nel 1898 si iscrisse allAccademia di Belle Arti, dove seguì i corsi del pittore di genere e di storia L. Herterich, fino al 1902. Si perfezionò poi a Venezia fra il 1902 e il 1903, alla scuola libera di L. Nono, apprendendo il gusto per il paesaggio colto nella dimensione regionale. Fra le sue prime prove figurano opere di grafica, ritratti (Ritratto di donna, 1903, Trento, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto) e paesaggi. A partire dal primo decennio del Novecento si dedicò anche alla decorazione di chiese (quelle di Cavalese, Pressano presso Lavis, Roverè della Luna, Trento, Predazzo, Tesero) e di edifici pubblici e privati (Palazzo Comunale di Castel Tesino, Villa Garbari a Selvazzano, Casa Albertini in piazza Duomo di Trento). La sua formazione secessionista è evidente nella grafica e nel Fregio della sala da pranzo dell'Hotel Pordoi (1905, ora scialbato; bozzetto a Trento, Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto); invece nelle decorazioni di dimore private ed edifici religiosi si espresse in modo eclettico, usando schemi compositivi e motivi recuperati dall’arte del passato, dall'antico al Rinascimento. Fu tra i fondatori del Circolo artistico trentino. Dal 1906 insegnò pittura alla Scuola Industriale di Trento.
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