Baratta Francesco *
Genova 1805 ca. - 1835
Figlio e allievo del pittore Carlo, fu poi a Roma presso V. Camuccini. Ritornato a Genova, a partire dal 1827 diresse la scuola di pittura dell’Accademia Ligustica. Influenzato dal tardo Neo-classicismo romano, aderì tuttavia, soprattutto per quanto riguarda le tematiche, al Romanticismo storico-letterario, come rivelano alcuni suoi disegni conservati presso la Civica Raccolta dei Disegni e delle Stampe di Palazzo Rosso (Sileno, per il sipario minore del teatro Carlo Felice), e soprattutto i dipinti come Il beato Jacopo da Varagine pacifica i Genovesi (Genova, cattedrale di San Lorenzo) e La congiura dei Fieschi (Genova Nervi, Galleria Civica d’Arte Moderna). Fra le opere religiose merita poi ricordare Le Virtù, i fregi nella cappella (già deposito dell’urna di Santa Caterina) nella chiesa dell'Annunziata di Portoria, i dipinti La pesca miracolosa nella chiesa di San Pietro di Quinto (1825, in collaborazione con S. Tagliafichi) e L'Adorazione dei Magi, nella chiesa di San Giacomo di Corte presso Rapallo.