Bagnasco Giuseppe*
Palermo 1807 - 1882
Avviato all’arte dal padre scultore, frequentò la bottega di G. Patania che lo indirizzò verso modi neoclassici. Continuò gli studi all’Accademia del Nudo con G. Velasco, V. Riolo e V. Villareale. Da Riolo apprese la tecnica dei ‘trasparenti’ per le macchine di fuochi artificiali, ed eseguì quelli per la festa di Santa Rosalia del 1835, del 1836 e dal 1839 al 1852. Sempre a Palermo dipinse i sipari del teatro Carolino (1843), del teatro di Santa Cecilia (1855) e del teatro Garibaldi (1863); si dedicò poi alla decorazione, a tempera e a fresco, dipingendo soggetti mitologici all'interno dei palazzi nobiliari. Dell’importante attività di ritrattista si ricordano, tra gli altri, i ritratti di Salvatore Vigo, di Antonio Scaduti e un Autoritratto (Palermo, Biblioteca Comunale), nei quali seguì le orme di Patania ricorrendo a un cromatismo sobrio e alla costruzione neoclassica della figura. Più accademici sono i dipinti di soggetto religioso, quali L'ultima Cena e L'incontro di Melchisedec e Abramo (Palermo, chiesa del Giusino).