Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Amisani Giuseppe *

AMISANI GIUSEPPE
Mede Lomellina (Pavia)1881 - Portofino (Genova) 1941
Si iscrisse giovanissimo all’Accademia di Brera dove studiò con C. Tallone, ed esordì nel 1900 con una contestata Cleopatra lussuriosa. Affermatosi con L'eroe nel 1908, ottenne nel 1912 il premio Fumagalli con il Ritratto dell'attrice Lida Borelli, che colpì per l’originale taglio in diagonale della figura e per l'uso inconsueto del colore. L’attività di ritrattista privilegiato dall’alta società lombarda è documentata da un gran numero di opere: fra le altre il Ritratto di Carlo Zen (esposto a Milano nel 1910), il Ritratto di Marco Praga (Milano, Museo del Teatro della Scala), i ritratti di Tommaso Bertarelli, di Eriberto Casati, di Alfonso Agnoletto (Milano, Quadreria dei Benefattori dell'Ospedale Maggiore), la Signora in poltrona (Piacenza, Galleria Ricci Oddi); si fece apprezzare anche negli ambienti internazionali e in particolare in quello inglese, grazie ai suoi frequenti soggiorni a Londra (Lady Chamberlain, Miss Ostrer). Erede della tradizione postromantica della Scapigliatura lombarda, si impose per l’immediatezza del tratto, ottenuto con larghe e dense pennellate, su una tavolozza inizialmente tenuta su colori chiari e che acquistò col tempo toni più intensi e accesi. Fra i suoi paesaggi compaiono angoli della Lomellina e delle Dolomiti, ma anche una serie di Impressioni d'Egitto, realizzate durante un soggiorno nel 1924.
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