Wicar Jean Baptiste *
WICAR JEAN-BAPTISTE
Lille (Francia) 1761 - Roma 1834
Ammesso a Parigi nello studio di J. L. David, fra il 1784 e il 1785 fu con il maestro a Roma. Fino al 1789 tornò per lunghi periodi in Italia e ripetutamente a Firenze, dove condusse un impegnativo incarico di riproduzione di opere d’arte, che gli procurò indiscussa fama di disegnatore e incisore. Assunse incarichi pubblici di rilievo, come conoscitore d’arte, sia nell’età del Direttorio sia in quella napoleonica. Dal 1801 prese residenza fissa a Roma dove nel 1804 dipinse La ratifica del Concordato (Castelgandolfo, Palazzo Papale). In strette relazioni con l’ambiente artistico romano, dal 1805 fu nominato accademico di San Luca. Chiamato da Giuseppe Bonaparte a rinnovare l’assetto dell’Istituto di Belle Arti di Napoli, si fermò nella città partenopea dal 1806 al 1809 (Ritratto di C. Bonaparte con le figlie, 1808, Caserta, Palazzo Reale). Rientrato a Roma, proseguì nella produzione di ritratti (Ritratto del Duca di Torlonia, Napoli, Accademia di Belle Arti) e di dipinti storici e religiosi, che gli consentirono un pieno inserimento nella società della Restaurazione.
Lille (Francia) 1761 - Roma 1834
Ammesso a Parigi nello studio di J. L. David, fra il 1784 e il 1785 fu con il maestro a Roma. Fino al 1789 tornò per lunghi periodi in Italia e ripetutamente a Firenze, dove condusse un impegnativo incarico di riproduzione di opere d’arte, che gli procurò indiscussa fama di disegnatore e incisore. Assunse incarichi pubblici di rilievo, come conoscitore d’arte, sia nell’età del Direttorio sia in quella napoleonica. Dal 1801 prese residenza fissa a Roma dove nel 1804 dipinse La ratifica del Concordato (Castelgandolfo, Palazzo Papale). In strette relazioni con l’ambiente artistico romano, dal 1805 fu nominato accademico di San Luca. Chiamato da Giuseppe Bonaparte a rinnovare l’assetto dell’Istituto di Belle Arti di Napoli, si fermò nella città partenopea dal 1806 al 1809 (Ritratto di C. Bonaparte con le figlie, 1808, Caserta, Palazzo Reale). Rientrato a Roma, proseguì nella produzione di ritratti (Ritratto del Duca di Torlonia, Napoli, Accademia di Belle Arti) e di dipinti storici e religiosi, che gli consentirono un pieno inserimento nella società della Restaurazione.