Vanzo Antonio il Giovane*
VANZO ANTONIO il Giovane
Cavalese (Trento) 1792 - 1853
Figlio di Antonio Francesco, con il quale spesso viene confuso, si dedicò alla pittura sotto la guida paterna e frequentò in seguito l’Accademia di Venezia. Rientrato in patria, collaborò alla gestione dell’atelier di famiglia. Recen-temente sono state riferite alla sua mano opere conservate in chiese dell’area di Trento, come il San Francesco riceve le stigmate, della chiesa dei Francescani di Cles (1840) e la Maddalena penitente della chiesa di Santa Maria Incoronata di Cunevo. Noto anche come ritrattista, gli si attribuisce il ritratto di Bartolo Ceol (Trento, castello delBuonconsiglio).
Cavalese (Trento) 1792 - 1853
Figlio di Antonio Francesco, con il quale spesso viene confuso, si dedicò alla pittura sotto la guida paterna e frequentò in seguito l’Accademia di Venezia. Rientrato in patria, collaborò alla gestione dell’atelier di famiglia. Recen-temente sono state riferite alla sua mano opere conservate in chiese dell’area di Trento, come il San Francesco riceve le stigmate, della chiesa dei Francescani di Cles (1840) e la Maddalena penitente della chiesa di Santa Maria Incoronata di Cunevo. Noto anche come ritrattista, gli si attribuisce il ritratto di Bartolo Ceol (Trento, castello delBuonconsiglio).