Vaccaro Francesco *
VACCARO FRANCESCO
Caltagirone (Catania) 1808 - 1882
Si formò dapprima con il fratello maggiore Giuseppe, poi presso le botteghe dei conterranei I. Boscari, S. e B. Bongiovanni, M. Ognibene, infine compì un ulteriore apprendistato sotto la guida di G. Patania. A Palermo soggiornò fra il 1832 e il 1833, frequentando la Reale Accademia del Nudo di V. Riolo (Studio di nudo, 1832 ca., Caltagirone, Museo Civico). Al 1834 si fa risalire la sua prima opera matura: L'incendio di Judica (Caltagirone, Museo Civico). Tornato nella città natale, cominciò una duratura collaborazione col fratello Giuseppe; numerose furono le opere a carattere devozionale, eseguite a quattro mani e firmate sinteticamente “Fratelli Vaccaro” (fra le altre: affreschi, 1835 ca., chiesa madre di San Michele di Ganzaria, Catania; Le nozze di Cana, 1850, chiesa madre di Gela; Gesù fra i dottori, 1859, cattedrale di Caltagirone; Il Perdono di Assisi, 1861, chiesa di San Francesco a Erice). Negli anni '60, forse a seguito di un viaggio a Firenze, puntualizzò una più autonoma cifra stilistica, evidente nel Miracolo di san Biagio (1862 ca., Caltagirone, Museo Civico) o nella raffaellesca Madonna del Carmine (1876, parrocchiale di Santa Venerina, Catania). Fra i ritratti si ricorda quello di Giacomo Bongiovanni (1835, Caltagirone, Museo Civico). Una delle ultime opere eseguite fu L'Annunciazione (1878, chiesa del Carmine, Caltagirone).
Caltagirone (Catania) 1808 - 1882
Si formò dapprima con il fratello maggiore Giuseppe, poi presso le botteghe dei conterranei I. Boscari, S. e B. Bongiovanni, M. Ognibene, infine compì un ulteriore apprendistato sotto la guida di G. Patania. A Palermo soggiornò fra il 1832 e il 1833, frequentando la Reale Accademia del Nudo di V. Riolo (Studio di nudo, 1832 ca., Caltagirone, Museo Civico). Al 1834 si fa risalire la sua prima opera matura: L'incendio di Judica (Caltagirone, Museo Civico). Tornato nella città natale, cominciò una duratura collaborazione col fratello Giuseppe; numerose furono le opere a carattere devozionale, eseguite a quattro mani e firmate sinteticamente “Fratelli Vaccaro” (fra le altre: affreschi, 1835 ca., chiesa madre di San Michele di Ganzaria, Catania; Le nozze di Cana, 1850, chiesa madre di Gela; Gesù fra i dottori, 1859, cattedrale di Caltagirone; Il Perdono di Assisi, 1861, chiesa di San Francesco a Erice). Negli anni '60, forse a seguito di un viaggio a Firenze, puntualizzò una più autonoma cifra stilistica, evidente nel Miracolo di san Biagio (1862 ca., Caltagirone, Museo Civico) o nella raffaellesca Madonna del Carmine (1876, parrocchiale di Santa Venerina, Catania). Fra i ritratti si ricorda quello di Giacomo Bongiovanni (1835, Caltagirone, Museo Civico). Una delle ultime opere eseguite fu L'Annunciazione (1878, chiesa del Carmine, Caltagirone).