Ussi Stefano *
USSI STEFANO
Firenze 1822 - 1901
Studiò all'Accademia di Belle Arti di Firenze con G. Bezzuoli e E. Pollastrini. Volontario nella guerra del '48, fu fatto prigioniero e durante il periodo trascorso a Theresenstadt eseguì rapidi ritratti dei suoi compagni. Rientrato a Firenze ottenne il premio al concorso triennale del 1849 con una Resurrezione di Lazzaro. Dal 1851 cominciò a esporre alla Società Promotrice fiorentina (L'esule, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). Fu tra i frequentatori del Caffè Michelangiolo e nel 1852 partecipò alla decorazione della saletta dove erano soliti ritrovarsi gli artisti con il tema Espugnazione di un castello. Vinto il pensionato accademico, si trasferì nel 1855 a Roma, dove ebbe l’opportunità di seguire la Scuola Libera del Nudo all’Accademia di Francia e incontrare giovani pittori quali J. J. Henner e E. Degas. Durante il soggiorno romano fu impegnato nella lunga elaborazione della Cacciata del Duca d'Atene che, presentato a Firenze nel 1860 e poi nel 1861, gli valse la piena affermazione: uno dei bozzetti del quadro, del 1856 ca. (quadro e bozzetto a Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti), mostra una pittura “macchiata” prossima alle ricerche innovative di altri artisti, mentre l’opera finita, pur nell'attenzione per la riconoscibilità dell'evento, riassume l'evoluzione verso il recupero romantico del genere storico, seguito anche da D. Morelli. No-minato professore presso l'Accademia fiorentina, ebbe una moderata partecipazione alle manifestazioni artistiche (L'Angelo d'Italia che porta in cielo una martire della libertà, esposto a Genova nel 1863; L'incontro di Dante con Beatrice, esposto a Firenze nel 1865; Bianca Cappello, esposto a Monaco nel 1869). Nel 1869 si recò in Egitto (Preghiera nel deserto) e nel 1875 in Marocco con C. Biseo e E. De Amicis: da quelle esperienze nacque una vasta produzione di studi e dipinti di felice e immediata forza espressiva (Fantasia araba, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). A questa affiancò, fino agli ultimi anni, la realizzazione di opere di soggetto storico (Machiavelli, 1894, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna).
Firenze 1822 - 1901
Studiò all'Accademia di Belle Arti di Firenze con G. Bezzuoli e E. Pollastrini. Volontario nella guerra del '48, fu fatto prigioniero e durante il periodo trascorso a Theresenstadt eseguì rapidi ritratti dei suoi compagni. Rientrato a Firenze ottenne il premio al concorso triennale del 1849 con una Resurrezione di Lazzaro. Dal 1851 cominciò a esporre alla Società Promotrice fiorentina (L'esule, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). Fu tra i frequentatori del Caffè Michelangiolo e nel 1852 partecipò alla decorazione della saletta dove erano soliti ritrovarsi gli artisti con il tema Espugnazione di un castello. Vinto il pensionato accademico, si trasferì nel 1855 a Roma, dove ebbe l’opportunità di seguire la Scuola Libera del Nudo all’Accademia di Francia e incontrare giovani pittori quali J. J. Henner e E. Degas. Durante il soggiorno romano fu impegnato nella lunga elaborazione della Cacciata del Duca d'Atene che, presentato a Firenze nel 1860 e poi nel 1861, gli valse la piena affermazione: uno dei bozzetti del quadro, del 1856 ca. (quadro e bozzetto a Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti), mostra una pittura “macchiata” prossima alle ricerche innovative di altri artisti, mentre l’opera finita, pur nell'attenzione per la riconoscibilità dell'evento, riassume l'evoluzione verso il recupero romantico del genere storico, seguito anche da D. Morelli. No-minato professore presso l'Accademia fiorentina, ebbe una moderata partecipazione alle manifestazioni artistiche (L'Angelo d'Italia che porta in cielo una martire della libertà, esposto a Genova nel 1863; L'incontro di Dante con Beatrice, esposto a Firenze nel 1865; Bianca Cappello, esposto a Monaco nel 1869). Nel 1869 si recò in Egitto (Preghiera nel deserto) e nel 1875 in Marocco con C. Biseo e E. De Amicis: da quelle esperienze nacque una vasta produzione di studi e dipinti di felice e immediata forza espressiva (Fantasia araba, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). A questa affiancò, fino agli ultimi anni, la realizzazione di opere di soggetto storico (Machiavelli, 1894, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna).