Sorio Luigi *
SORIO LUIGI
Cerea (Verona) 1835 - Milano 1909
Residente già dal 1836 a Verona, si formò all'Accademia locale di Belle Arti, si mise in luce con le sue composizioni di gusto romantico (Il bacio, Verona, Galleria d'Arte Moderna) che comparvero alle esposizioni della Società di Belle Arti (1868, Beatrice Cenci; 1869, Margherita, dal Faust) insieme a dipinti di storia (1865, Esuli polacchi; 1874, Tommaseo). Successivamente, trasferitosi a Milano, allargò la sua produzione ai dipinti di genere (Idillio, Distrazione, inviati a Roma nel 1883), ai paesaggi (Piazza delle Erbe, esposto a Verona nel 1884; Volto Barbaro a Verona, 1890 ca., coll. privata), alle scene di cronaca contemporanea, dove sfruttò le possibilità della fotografia nella presa diretta sulla realtà (Episodio dell’inondazione di Verona del 1882, esposto a Verona nel 1883), ma soprattutto si dedicò al ritratto, affermandosi con una produzione 'ufficiale'. Fin dal 1869, infatti, aveva vinto il concorso accademico per un Ritratto del Re Vittorio Emanuele II, divenendo socio attivo dell’istituzione veronese; altre prove in questo genere di pittura, dove prevalgono i tagli a mezzobusto e gli sfondi monocromi, sono il Ritratto di Luigia Gemma Bracht (coll. privata) e quello della soprano Isabella Galletti Gianoli (Milano, Museo Teatrale alla Scala). Nel 1892 fu presente all'Esposizione Colombiana di Genova con un apprezzato Viva Il Re, acquistato da Umberto I per la Villa Reale di Monza.
Cerea (Verona) 1835 - Milano 1909
Residente già dal 1836 a Verona, si formò all'Accademia locale di Belle Arti, si mise in luce con le sue composizioni di gusto romantico (Il bacio, Verona, Galleria d'Arte Moderna) che comparvero alle esposizioni della Società di Belle Arti (1868, Beatrice Cenci; 1869, Margherita, dal Faust) insieme a dipinti di storia (1865, Esuli polacchi; 1874, Tommaseo). Successivamente, trasferitosi a Milano, allargò la sua produzione ai dipinti di genere (Idillio, Distrazione, inviati a Roma nel 1883), ai paesaggi (Piazza delle Erbe, esposto a Verona nel 1884; Volto Barbaro a Verona, 1890 ca., coll. privata), alle scene di cronaca contemporanea, dove sfruttò le possibilità della fotografia nella presa diretta sulla realtà (Episodio dell’inondazione di Verona del 1882, esposto a Verona nel 1883), ma soprattutto si dedicò al ritratto, affermandosi con una produzione 'ufficiale'. Fin dal 1869, infatti, aveva vinto il concorso accademico per un Ritratto del Re Vittorio Emanuele II, divenendo socio attivo dell’istituzione veronese; altre prove in questo genere di pittura, dove prevalgono i tagli a mezzobusto e gli sfondi monocromi, sono il Ritratto di Luigia Gemma Bracht (coll. privata) e quello della soprano Isabella Galletti Gianoli (Milano, Museo Teatrale alla Scala). Nel 1892 fu presente all'Esposizione Colombiana di Genova con un apprezzato Viva Il Re, acquistato da Umberto I per la Villa Reale di Monza.