Sorbi Raffaello *
SORBI RAFFAELLO
Firenze 1844 - 1931
Fu allievo di A. Ciseri all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove vinse il concorso triennale nel 1861 presentando Corso Donati ferito dai Catalani a San Salvi (Firenze, Galleria dell'Accademia). Con soggetti di storia in costume partecipò in seguito alle mostre della Società Promotrice, esponendo fra gli altri Piccarda Donati fatta rapire dal convento di Santa Chiara dal fratello Corso (1866, Firenze, Appartamenti Reali di Palazzo Pitti) con il quale ottenne la prima affermazione. Dagli anni '70 abbandonò i temi della letteratura romantica per trattare soggetti antichi, medievali e settecenteschi, con una vivacità espressiva gradita al mercato; in queste opere, che lo legarono, fra gli altri, al mercante A. Goupil, fece uso di una luminosità tersa e di un segno nitido che si ritrovano anche nelle scene di interno (Tre suore che cuciono nella loggia di un chiostro, 1872 ca., coll. privata) e nei paesaggi della campagna toscana, talora di piccolissime dimensioni (Cacciatore lungo le rive dell’Arno, 1872, coll. Cassa di Risparmio di Firenze). Pittore di grande maestria, rimase sostanzialmente fedele negli anni ai temi della sua giovinezza, ma con maggiore intenzione nei toni evocativi. Nel 1880 partecipò all’Esposizione della Società Donatello a Firenze con Fidia che scolpisce la statua di Minerva e nel 1888 presentò a Londra Nymphs and Satyrs. Dai primi anni del nuovo secolo soggiornò spesso nelle campagne del Mugello, che divenne lo sfondo per numerose scene campestri in costume.
Firenze 1844 - 1931
Fu allievo di A. Ciseri all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove vinse il concorso triennale nel 1861 presentando Corso Donati ferito dai Catalani a San Salvi (Firenze, Galleria dell'Accademia). Con soggetti di storia in costume partecipò in seguito alle mostre della Società Promotrice, esponendo fra gli altri Piccarda Donati fatta rapire dal convento di Santa Chiara dal fratello Corso (1866, Firenze, Appartamenti Reali di Palazzo Pitti) con il quale ottenne la prima affermazione. Dagli anni '70 abbandonò i temi della letteratura romantica per trattare soggetti antichi, medievali e settecenteschi, con una vivacità espressiva gradita al mercato; in queste opere, che lo legarono, fra gli altri, al mercante A. Goupil, fece uso di una luminosità tersa e di un segno nitido che si ritrovano anche nelle scene di interno (Tre suore che cuciono nella loggia di un chiostro, 1872 ca., coll. privata) e nei paesaggi della campagna toscana, talora di piccolissime dimensioni (Cacciatore lungo le rive dell’Arno, 1872, coll. Cassa di Risparmio di Firenze). Pittore di grande maestria, rimase sostanzialmente fedele negli anni ai temi della sua giovinezza, ma con maggiore intenzione nei toni evocativi. Nel 1880 partecipò all’Esposizione della Società Donatello a Firenze con Fidia che scolpisce la statua di Minerva e nel 1888 presentò a Londra Nymphs and Satyrs. Dai primi anni del nuovo secolo soggiornò spesso nelle campagne del Mugello, che divenne lo sfondo per numerose scene campestri in costume.