Scoppetta Pietro *
SCOPPETTA PIETRO
Amalfi (Salerno) 1863 - Napoli 1920
Studiò sotto la guida di G. De Chirico ad Amalfi e in seguito si spostò a Roma dove, nei primi anni '80, collaborò al periodico Cronaca Bizantina. Dal 1884, con i disegni per L'Illustrazione Italiana, proseguì la fortunata carriera di illustratore, per la quale si avvalse di una cultura aggiornata e di un segno agile e inconfondibile. Nel frattempo, rientrato ad Amalfi, si dedicò anche alla pittura, ritraendo la natura e i co-stumi della sua terra con una tecnica verista arricchita da un tocco pastoso e brillante (Ricordi d‘Amalfi, esposti nel 1883 a Milano). A Napoli, dove si trasferì nel 1890, fu presente con regolarità alle mostre della Promotrice e partecipò alla decorazione del Caffè Gambrinus. Fra il 1900 e il 1912 compì frequenti soggiorni a Parigi, maturando un ulteriore aggiornamento: la pennellata si fece liquida e filante nelle piccole vedute a soggetto parigino (Impressioni di Parigi, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), estrosa e veloce negli interni di gusto belle époque (Notturno, coll. privata), più spigliata nei fortunati ritratti alla moda, mentre gli acquerelli mantennero una delicata levità.
Amalfi (Salerno) 1863 - Napoli 1920
Studiò sotto la guida di G. De Chirico ad Amalfi e in seguito si spostò a Roma dove, nei primi anni '80, collaborò al periodico Cronaca Bizantina. Dal 1884, con i disegni per L'Illustrazione Italiana, proseguì la fortunata carriera di illustratore, per la quale si avvalse di una cultura aggiornata e di un segno agile e inconfondibile. Nel frattempo, rientrato ad Amalfi, si dedicò anche alla pittura, ritraendo la natura e i co-stumi della sua terra con una tecnica verista arricchita da un tocco pastoso e brillante (Ricordi d‘Amalfi, esposti nel 1883 a Milano). A Napoli, dove si trasferì nel 1890, fu presente con regolarità alle mostre della Promotrice e partecipò alla decorazione del Caffè Gambrinus. Fra il 1900 e il 1912 compì frequenti soggiorni a Parigi, maturando un ulteriore aggiornamento: la pennellata si fece liquida e filante nelle piccole vedute a soggetto parigino (Impressioni di Parigi, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), estrosa e veloce negli interni di gusto belle époque (Notturno, coll. privata), più spigliata nei fortunati ritratti alla moda, mentre gli acquerelli mantennero una delicata levità.