Schiavoni Felice *
SCHIAVONI FELICE
Trieste 1803 - Venezia 1881
Le tappe della sua formazione accademica seguirono gli spostamenti del padre Natale: nel 1814 si iscrisse all’Accademia di Brera di Milano, seguendo le lezioni di L. Sabatelli; dal 1815 al 1821 frequentò l’Accademia di Vienna. Fu poi all'Accademia di Venezia dove completò l’istruzione artistica e cominciò un'attività autonoma. Esordì a Milano nel 1823 con il Riposo in Egitto, seguito nel 1831 dalla Madonna con Bambino e San Giovannino e nel 1832 dal Raffaello che dipinge la Fornarina. Accanto alla fortunata produzione di piccoli quadri alla maniera di Raffaello, coltivò soprattutto la ritrattistica (Ritratto della Granduchessa Elena Paulowna, Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro) per committenze di prestigio come quelle della famiglia dello zar, condotte durante il soggiorno in Russia fra 1840 e il 1847. Di rilievo fu anche la produzione di soggetti religiosi, primo fra gli altri la Presentazione di Gesù al Tempio (1836) per la chiesa di Sant’Antonio Nuovo a Trieste, dove il colorismo della tradizione veneta si univa alla purezza e all’equilibrio raffaelleschi. Il fratello Giovanni (1804 - 1849) seguì il suo stesso percorso formativo. Fu abile incisore e miniaturista, oltre che pittore e frescante: eseguì ritratti e soggetti religiosi (San Luca, San Silvestro, chiesa di San Luca, Venezia). Lavorò molti anni all'estero, soprattutto in Europa orientale. Tornato a Venezia nel 1843, partecipò alla difesa della città nel 1849, cadendo negli scontri sul Forte Marghera.
Trieste 1803 - Venezia 1881
Le tappe della sua formazione accademica seguirono gli spostamenti del padre Natale: nel 1814 si iscrisse all’Accademia di Brera di Milano, seguendo le lezioni di L. Sabatelli; dal 1815 al 1821 frequentò l’Accademia di Vienna. Fu poi all'Accademia di Venezia dove completò l’istruzione artistica e cominciò un'attività autonoma. Esordì a Milano nel 1823 con il Riposo in Egitto, seguito nel 1831 dalla Madonna con Bambino e San Giovannino e nel 1832 dal Raffaello che dipinge la Fornarina. Accanto alla fortunata produzione di piccoli quadri alla maniera di Raffaello, coltivò soprattutto la ritrattistica (Ritratto della Granduchessa Elena Paulowna, Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro) per committenze di prestigio come quelle della famiglia dello zar, condotte durante il soggiorno in Russia fra 1840 e il 1847. Di rilievo fu anche la produzione di soggetti religiosi, primo fra gli altri la Presentazione di Gesù al Tempio (1836) per la chiesa di Sant’Antonio Nuovo a Trieste, dove il colorismo della tradizione veneta si univa alla purezza e all’equilibrio raffaelleschi. Il fratello Giovanni (1804 - 1849) seguì il suo stesso percorso formativo. Fu abile incisore e miniaturista, oltre che pittore e frescante: eseguì ritratti e soggetti religiosi (San Luca, San Silvestro, chiesa di San Luca, Venezia). Lavorò molti anni all'estero, soprattutto in Europa orientale. Tornato a Venezia nel 1843, partecipò alla difesa della città nel 1849, cadendo negli scontri sul Forte Marghera.