Ronzoni Pietro *
RONZONI PIETRO MARIA
Sedrina (Bergamo) 1781 - Bergamo 1862
Allievo dellAccademia Carrara di Bergamo, dal 1810 completò la propria formazione a Roma guidato da L. Campovecchio. Nella città pontificia entrò in contatto con A. Canova e con pittori francesi e tedeschi, ma guardò soprattutto alla lezione del Paesismo secentesco di N. Poussin e C. Lorrain. I frutti dell'esperienza romana affiorarono nel Classicismo delle tele dipinte all’indomani del ritorno a Bergamo, nel 1809 (Paesaggio, 1814, Bergamo, Accademia Carrara) e nel successivo soggiorno veronese. A Verona rimase dal 1815 al 1824 (Veduta di Sant'Anastasia all'isola, 1818 ca., Verona, coll. Banca Popolare), ospite del conte G. B. di Persico, spostandosi di frequente per viaggi in Europa che allargarono i suoi contatti con una committenza di prestigio. Nel 1824 fece ritorno a Bergamo, dove insegnò all’Accademia e aprì una scuola privata. Attivo fino alla tarda età, eseguì ritratti (Autoritratto, coll. privata) e quadri sacri; nelle sue luminose vedute rimase fedele alle forme classiche (Veduta ideale della Val d'Astico, 1834, Bergamo, Collezioni comunali; Paesaggio classico, Cremona, Pinacoteca Ala Ponzone).
Sedrina (Bergamo) 1781 - Bergamo 1862
Allievo dellAccademia Carrara di Bergamo, dal 1810 completò la propria formazione a Roma guidato da L. Campovecchio. Nella città pontificia entrò in contatto con A. Canova e con pittori francesi e tedeschi, ma guardò soprattutto alla lezione del Paesismo secentesco di N. Poussin e C. Lorrain. I frutti dell'esperienza romana affiorarono nel Classicismo delle tele dipinte all’indomani del ritorno a Bergamo, nel 1809 (Paesaggio, 1814, Bergamo, Accademia Carrara) e nel successivo soggiorno veronese. A Verona rimase dal 1815 al 1824 (Veduta di Sant'Anastasia all'isola, 1818 ca., Verona, coll. Banca Popolare), ospite del conte G. B. di Persico, spostandosi di frequente per viaggi in Europa che allargarono i suoi contatti con una committenza di prestigio. Nel 1824 fece ritorno a Bergamo, dove insegnò all’Accademia e aprì una scuola privata. Attivo fino alla tarda età, eseguì ritratti (Autoritratto, coll. privata) e quadri sacri; nelle sue luminose vedute rimase fedele alle forme classiche (Veduta ideale della Val d'Astico, 1834, Bergamo, Collezioni comunali; Paesaggio classico, Cremona, Pinacoteca Ala Ponzone).