Rizzi Antonio *
RIZZI ANTONIO
Cremona 1869 - Firenze 1940
Presso l'Accademia milanese di Brera frequentò i corsi di R. Casnedi, S. Mentessi e L. Pogliaghi. Fra il 1891 e il 1892 decorò nella sua città il sipario del teatro Ponchielli; nel 1894 ottenne il premio Fumagalli con Nerone osserva il cadavere di Agrippina (Cremona, Museo Civico) e il premio Mylius per un affresco nel loggiato del Palazzo di Brera. Avviato a una produzione eclettica di ritratti, studi per l'arte applicata (Bozzetto decorativo per copertura di organo, esposto a Brera nel 1897), quadri di soggetto storico e reli-gioso, lavori di decorazione, si volse anche al paesaggio (Vespero estivo, esposto a Venezia nel 1899, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), genere che approfondì in direzione tardonaturalista durante il soggiorno veneziano del 1900-1906 (Granturco sull'aia, esposto alla Biennale di Venezia del 1903, Milano, Galleria d'Arte Moderna). Fra il 1906 e il 1911 fu docente di pittura presso l’Accademia di Perugia. Colse suggerimenti in direzione simbolista dall'opera di Bistolfi, da G. A. Sartorio e anche dalla Secessione viennese per opere da cavalletto (Fantasia classica, esposto a Milano nel 1906; Marcia funebre, 1910, Cremona, Museo Civico) e per le numerose imprese decorative (lunette a mosaico nel Vittoriano, Roma, 1913).
Cremona 1869 - Firenze 1940
Presso l'Accademia milanese di Brera frequentò i corsi di R. Casnedi, S. Mentessi e L. Pogliaghi. Fra il 1891 e il 1892 decorò nella sua città il sipario del teatro Ponchielli; nel 1894 ottenne il premio Fumagalli con Nerone osserva il cadavere di Agrippina (Cremona, Museo Civico) e il premio Mylius per un affresco nel loggiato del Palazzo di Brera. Avviato a una produzione eclettica di ritratti, studi per l'arte applicata (Bozzetto decorativo per copertura di organo, esposto a Brera nel 1897), quadri di soggetto storico e reli-gioso, lavori di decorazione, si volse anche al paesaggio (Vespero estivo, esposto a Venezia nel 1899, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), genere che approfondì in direzione tardonaturalista durante il soggiorno veneziano del 1900-1906 (Granturco sull'aia, esposto alla Biennale di Venezia del 1903, Milano, Galleria d'Arte Moderna). Fra il 1906 e il 1911 fu docente di pittura presso l’Accademia di Perugia. Colse suggerimenti in direzione simbolista dall'opera di Bistolfi, da G. A. Sartorio e anche dalla Secessione viennese per opere da cavalletto (Fantasia classica, esposto a Milano nel 1906; Marcia funebre, 1910, Cremona, Museo Civico) e per le numerose imprese decorative (lunette a mosaico nel Vittoriano, Roma, 1913).