Riepenhausen Johannes*
RIEPENHAUSEN JOHANNES
Gottinga (Germania) 1787 - Roma 1860
Illustratore e pittore, operò in stretto rapporto con il fratello Franz (Gottinga 1786 - Roma 1831): entrambi si formarono con il padre, incisore, e frequentarono in seguito l'Accademia di Kassel (1800-1803) e quella di Dresda (1804), dove si convertirono al cattolicesimo ed entrarono in contatto con vari esponenti del Romanticismo tedesco, come il pittore P. O. Runge e il poeta L. Tieck. Nel 1805 giunsero a Roma insieme allo stesso Tieck (del quale illustrarono Vita e morte di Santa Genoveffa in modi che anticipavano la poetica nazarena). Grazie ai rapporti con J. A. Koch, con B. Thorvaldsen e con la famiglia Humboldt, si affermarono presto nell’ambiente romano (Incoronazione della Vergine, 1806, chiesa di Santa Maria dell'Anima, Roma), rivaleggiando con l'attività degli altri pittori nazareni. Dopo la morte del fratello, Johannes fu presente fino al 1844 alle mostre romane degli Amatori e Cultori (1832; 1834, Morte di Raffaello d'Urbino e Una sentenza di morte; 1844, Cristo nell'atto di accarezzare i fanciulli).
Gottinga (Germania) 1787 - Roma 1860
Illustratore e pittore, operò in stretto rapporto con il fratello Franz (Gottinga 1786 - Roma 1831): entrambi si formarono con il padre, incisore, e frequentarono in seguito l'Accademia di Kassel (1800-1803) e quella di Dresda (1804), dove si convertirono al cattolicesimo ed entrarono in contatto con vari esponenti del Romanticismo tedesco, come il pittore P. O. Runge e il poeta L. Tieck. Nel 1805 giunsero a Roma insieme allo stesso Tieck (del quale illustrarono Vita e morte di Santa Genoveffa in modi che anticipavano la poetica nazarena). Grazie ai rapporti con J. A. Koch, con B. Thorvaldsen e con la famiglia Humboldt, si affermarono presto nell’ambiente romano (Incoronazione della Vergine, 1806, chiesa di Santa Maria dell'Anima, Roma), rivaleggiando con l'attività degli altri pittori nazareni. Dopo la morte del fratello, Johannes fu presente fino al 1844 alle mostre romane degli Amatori e Cultori (1832; 1834, Morte di Raffaello d'Urbino e Una sentenza di morte; 1844, Cristo nell'atto di accarezzare i fanciulli).