Reffo Enrico*
REFFO ENRICO
Torino 1831 - 1917
Avviato dal padre al mestiere di orafo, dal 1853 frequentò l'Accademia Albertina di Torino, dove da M. Cusa apprese le forme puriste e da G. Ferri l'orientamento verso una pittura di alti contenuti morali e educativi, sostenuta da un continuo impegno di studio. Autore di soggetti sacri, realizzati in stile neomedievale rivisitato in forme realiste, esordì nel 1857 alla Promotrice torinese. Negli anni '60 eseguì i suoi pochi ritratti e soggetti profani (Un rinfresco, esposto a Torino nel 1863) e cominciò a svolgere l’attività didattica presso l’Istituto degli Artigianelli di Torino. Grazie ai buoni contatti con il mondo cattolico torinese, ricevette importanti incarichi per decorazioni, pale d'altare (S. Giuseppe, 1882, chiesa di San Secondo), affreschi (Passione di Gesù Cristo, 1881-1882, chiesa di San Giovanni Evangelista; Apocalisse, Cristo e 24 Seniori, 1902-1908, chiesa dei Santi Angeli Custodi), opere nelle quali mantenne un dignitoso purismo. Isolato dal mondo artistico contemporaneo, ottenne i primi riconoscimenti solo nel 1912, quando l'Accademia Albertina lo nominò professore onorario.
Torino 1831 - 1917
Avviato dal padre al mestiere di orafo, dal 1853 frequentò l'Accademia Albertina di Torino, dove da M. Cusa apprese le forme puriste e da G. Ferri l'orientamento verso una pittura di alti contenuti morali e educativi, sostenuta da un continuo impegno di studio. Autore di soggetti sacri, realizzati in stile neomedievale rivisitato in forme realiste, esordì nel 1857 alla Promotrice torinese. Negli anni '60 eseguì i suoi pochi ritratti e soggetti profani (Un rinfresco, esposto a Torino nel 1863) e cominciò a svolgere l’attività didattica presso l’Istituto degli Artigianelli di Torino. Grazie ai buoni contatti con il mondo cattolico torinese, ricevette importanti incarichi per decorazioni, pale d'altare (S. Giuseppe, 1882, chiesa di San Secondo), affreschi (Passione di Gesù Cristo, 1881-1882, chiesa di San Giovanni Evangelista; Apocalisse, Cristo e 24 Seniori, 1902-1908, chiesa dei Santi Angeli Custodi), opere nelle quali mantenne un dignitoso purismo. Isolato dal mondo artistico contemporaneo, ottenne i primi riconoscimenti solo nel 1912, quando l'Accademia Albertina lo nominò professore onorario.