Rayper Ernesto *
RAYPER ERNESTO
Genova 1840 - Gameragna (Savona) 1873
Frequentò a Genova l’Accademia Ligustica dal 1859 e, nel frattempo, lo studio di T. Luxoro che lo indirizzò verso il paesaggismo romantico dello svizzero A. Calame; durante il viaggio compiuto a Ginevra tra il 1860 e il 1861 poté conoscere anche la pittura di J. B. C. Corot e degli artisti della Scuola di Barbizon. Dopo il rientro a Genova, insieme ad A. D’Andrade, S. De Avendaño, Luxoro e A. Issel formò la cosiddetta Scuola Grigia. Dal 1862 espose alla Promotrice di Genova e dall'anno successivo a quella di Torino (Motivo presso Savignone). Nel soggiorno fiorentino del 1864, approfondì la conoscenza delle ricerche macchiaiole e si avviò ad abbandonare la visione romantica del motivo per una maggiore aderenza al vero: questa evolu-zione è documentata nella produzione successiva (Il Gombo, 1864; I pittori, 1865 ca., Genova Nervi, Galleria Civica d'Arte Moderna; Lavandaie, 1867, e Paesaggio a Baveno, 1867, Genova, Accademia Ligustica), anche se in alcuni casi affiora una dimensione sottilmente emozionale ed evocativa del paesaggio di evidente ascendenza corottiana (Bosco, 1868 ca., Genova, Accademia Ligustica). Lavorò molto in Liguria, ma anche a Creys (in Francia), lungo il Ticino, sulle colline di Firenze, sulle rive del lago Maggiore, come attestano i suoi taccuini colmi di schizzi, acquerelli, appunti. Intorno al 1867 con altri Grigi strinse legami con i piemontesi della Scuola di Rivara: se ne colgono gli esiti in opere come Paesaggio a Baveno (1867, Genova, Accademia Ligustica) o Strada fra le boscaglie (1868 ca., Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna). Dalla metà degli anni '60 riprese la pratica dell’incisione, alla quale era stato avviato da R. Granara, conducendola secondo una stretta connessione tra segno grafico e segno pittorico. Colpito da un male incurabile, si ritirò a vivere nell’entroterra savonese; anche su proposta di T. Signorini, nel 1870 fu premiato all’Esposizione Nazionale di Parma, dove sarà indicato come «fondatore di una nuova scuola di paesaggio».
Genova 1840 - Gameragna (Savona) 1873
Frequentò a Genova l’Accademia Ligustica dal 1859 e, nel frattempo, lo studio di T. Luxoro che lo indirizzò verso il paesaggismo romantico dello svizzero A. Calame; durante il viaggio compiuto a Ginevra tra il 1860 e il 1861 poté conoscere anche la pittura di J. B. C. Corot e degli artisti della Scuola di Barbizon. Dopo il rientro a Genova, insieme ad A. D’Andrade, S. De Avendaño, Luxoro e A. Issel formò la cosiddetta Scuola Grigia. Dal 1862 espose alla Promotrice di Genova e dall'anno successivo a quella di Torino (Motivo presso Savignone). Nel soggiorno fiorentino del 1864, approfondì la conoscenza delle ricerche macchiaiole e si avviò ad abbandonare la visione romantica del motivo per una maggiore aderenza al vero: questa evolu-zione è documentata nella produzione successiva (Il Gombo, 1864; I pittori, 1865 ca., Genova Nervi, Galleria Civica d'Arte Moderna; Lavandaie, 1867, e Paesaggio a Baveno, 1867, Genova, Accademia Ligustica), anche se in alcuni casi affiora una dimensione sottilmente emozionale ed evocativa del paesaggio di evidente ascendenza corottiana (Bosco, 1868 ca., Genova, Accademia Ligustica). Lavorò molto in Liguria, ma anche a Creys (in Francia), lungo il Ticino, sulle colline di Firenze, sulle rive del lago Maggiore, come attestano i suoi taccuini colmi di schizzi, acquerelli, appunti. Intorno al 1867 con altri Grigi strinse legami con i piemontesi della Scuola di Rivara: se ne colgono gli esiti in opere come Paesaggio a Baveno (1867, Genova, Accademia Ligustica) o Strada fra le boscaglie (1868 ca., Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna). Dalla metà degli anni '60 riprese la pratica dell’incisione, alla quale era stato avviato da R. Granara, conducendola secondo una stretta connessione tra segno grafico e segno pittorico. Colpito da un male incurabile, si ritirò a vivere nell’entroterra savonese; anche su proposta di T. Signorini, nel 1870 fu premiato all’Esposizione Nazionale di Parma, dove sarà indicato come «fondatore di una nuova scuola di paesaggio».