Rapetti Camillo *
RAPETTI CAMILLO
Milano 1859 - 1929
Alunno di G. Bertini e R. Casnedi presso l’Accademia milanese di Brera, esordì nel 1877 con Motivo dal vero, avviandosi in breve a una promettente carriera di paesaggista: alle sue opere si interessò V. Grubicy, che già nel 1880 possedeva numerosi studi dell’autore, dipinti in Valsolda e sul Iago di Lugano, e alcuni ritratti (esposti alla mostra di Milano del 1880). Negli anni seguenti affiancò gli studi di paesaggio a quadri di figura (Ritratto della signorina Liuzzi, Papà non vieni?, Il preferito, Il medico condotto, esposti a Roma nel 1883). Assiduo alle mostre italiane fino al 1889, negli anni di passaggio tra i due secoli soggiornò a Parigi e a Londra. Tornò alle manifestazioni di Milano e Roma dal 1900. Sperimentò tecniche diverse e, come frescante, lavorò a Milano alle decorazioni del teatro Eden e della cupola della chiesa dell’Ospedale Maggiore. Sue opere si conservano a Milano, nella Galleria d’Arte Moderna (Ritratto di A. Mola Grubicy) e presso la Quadreria dell’Ospedale Maggiore (Paesaggio, Testa di donna, Signora con veletta).
Milano 1859 - 1929
Alunno di G. Bertini e R. Casnedi presso l’Accademia milanese di Brera, esordì nel 1877 con Motivo dal vero, avviandosi in breve a una promettente carriera di paesaggista: alle sue opere si interessò V. Grubicy, che già nel 1880 possedeva numerosi studi dell’autore, dipinti in Valsolda e sul Iago di Lugano, e alcuni ritratti (esposti alla mostra di Milano del 1880). Negli anni seguenti affiancò gli studi di paesaggio a quadri di figura (Ritratto della signorina Liuzzi, Papà non vieni?, Il preferito, Il medico condotto, esposti a Roma nel 1883). Assiduo alle mostre italiane fino al 1889, negli anni di passaggio tra i due secoli soggiornò a Parigi e a Londra. Tornò alle manifestazioni di Milano e Roma dal 1900. Sperimentò tecniche diverse e, come frescante, lavorò a Milano alle decorazioni del teatro Eden e della cupola della chiesa dell’Ospedale Maggiore. Sue opere si conservano a Milano, nella Galleria d’Arte Moderna (Ritratto di A. Mola Grubicy) e presso la Quadreria dell’Ospedale Maggiore (Paesaggio, Testa di donna, Signora con veletta).