Queriau Luigi*
QUERIAU LUIGI
Napoli 1842 - Messina 1908
Fu avviato all'arte dal padre, Fortunato, mediocre architetto e scenografo. Si accostò agli ambienti culturali napoletani gravitanti intorno a D. Morelli e a F. Palizzi e nel 1862 presentò alla Mostra della Promotrice partenopea un dipinto storico: Sette dolori di Enguerrado di Marigny condotto al supplizio (perduto). Trasferitosi con la famiglia a Messina, frequentò dal 1863 i corsi di nudo diretti da M. Panebianco. Buona parte della sua produzione devozionale, caratterizzata dalle influenze morelliane, venne realizzata nel piccolo centro di San Pier Niceto, nel Messinese, dove si trovano i SS. Cosma e Damiano (1871, chiesa madre), quattro affreschi con Storie di Cristo (1875-1884, chiesa di San Giacomo) e Sant'Antonio abate (1881, per la chiesa omonima). Nel 1872 realizzò il sipario per il teatro Comunale di Caltanissetta (Il Parnaso, perduto) e nel 1878 quello per il teatro Regina Margherita di Agrigento (Esseneto ritorna vincitore dallo stadio di Elea, perduto). Nel 1876 partecipò all’Esposizione di Philadelphia con un quadretto di genere, probabilmente affine al piccolo dipinto con Giovane donna e un cane (1882, coll. privata). Negli ultimi anni intensificò l'attività di insegnante e polemista, unitamente a quella di architetto e di macchinista teatrale. Morì vittima del terremoto di Messina del 1908.
Napoli 1842 - Messina 1908
Fu avviato all'arte dal padre, Fortunato, mediocre architetto e scenografo. Si accostò agli ambienti culturali napoletani gravitanti intorno a D. Morelli e a F. Palizzi e nel 1862 presentò alla Mostra della Promotrice partenopea un dipinto storico: Sette dolori di Enguerrado di Marigny condotto al supplizio (perduto). Trasferitosi con la famiglia a Messina, frequentò dal 1863 i corsi di nudo diretti da M. Panebianco. Buona parte della sua produzione devozionale, caratterizzata dalle influenze morelliane, venne realizzata nel piccolo centro di San Pier Niceto, nel Messinese, dove si trovano i SS. Cosma e Damiano (1871, chiesa madre), quattro affreschi con Storie di Cristo (1875-1884, chiesa di San Giacomo) e Sant'Antonio abate (1881, per la chiesa omonima). Nel 1872 realizzò il sipario per il teatro Comunale di Caltanissetta (Il Parnaso, perduto) e nel 1878 quello per il teatro Regina Margherita di Agrigento (Esseneto ritorna vincitore dallo stadio di Elea, perduto). Nel 1876 partecipò all’Esposizione di Philadelphia con un quadretto di genere, probabilmente affine al piccolo dipinto con Giovane donna e un cane (1882, coll. privata). Negli ultimi anni intensificò l'attività di insegnante e polemista, unitamente a quella di architetto e di macchinista teatrale. Morì vittima del terremoto di Messina del 1908.