Pittatore Michelangelo *
PITTATORE MICHELANGELO
Asti 1825 - 1903
Iscritto già dal 1839 all’Accademia di San Luca a Roma, viene ricordato dalle fonti anche fra i giovani che frequentavano lo studio di T. Minardi; proseguì gli studi fino al 1848, inviando nel frattempo le sue prove alla Promotrice torinese (1845). Il primo riconoscimento ufficiale gli venne lo stesso anno dalla regina Maria Cristina di Savoia, che gli commissionò quattro ritratti dei Cavalieri della Santissima Annunziata (Agliè, castello Ducale). Tra il 1852 e il 1858, durante un secondo soggiorno romano, si avvicinò al piemontese E. Gamba e al tedesco R. Lehmann. Rientrato nella città natale si dedicò al ritratto seguendo modi rigorosamente accademici (Caterina Brambilla nata Beccaro, 1860, Asti, Pinacoteca Civica) ed eseguì un buon numero di dipinti per la parrocchiale di Costigliole d’Asti. Tra il 1868 e il 1872 soggiornò a Londra, lavorando come assistente di Lehmann e di W. Boxall (Ritratto di W. Boxall, 1870, Londra, National Portrait Gallery). I ritratti più tardi, conservati presso la Pinacoteca astigiana, mostrano l’evoluzione in direzione di un verismo di matrice fiamminga (Autoritratto, 1894).
Asti 1825 - 1903
Iscritto già dal 1839 all’Accademia di San Luca a Roma, viene ricordato dalle fonti anche fra i giovani che frequentavano lo studio di T. Minardi; proseguì gli studi fino al 1848, inviando nel frattempo le sue prove alla Promotrice torinese (1845). Il primo riconoscimento ufficiale gli venne lo stesso anno dalla regina Maria Cristina di Savoia, che gli commissionò quattro ritratti dei Cavalieri della Santissima Annunziata (Agliè, castello Ducale). Tra il 1852 e il 1858, durante un secondo soggiorno romano, si avvicinò al piemontese E. Gamba e al tedesco R. Lehmann. Rientrato nella città natale si dedicò al ritratto seguendo modi rigorosamente accademici (Caterina Brambilla nata Beccaro, 1860, Asti, Pinacoteca Civica) ed eseguì un buon numero di dipinti per la parrocchiale di Costigliole d’Asti. Tra il 1868 e il 1872 soggiornò a Londra, lavorando come assistente di Lehmann e di W. Boxall (Ritratto di W. Boxall, 1870, Londra, National Portrait Gallery). I ritratti più tardi, conservati presso la Pinacoteca astigiana, mostrano l’evoluzione in direzione di un verismo di matrice fiamminga (Autoritratto, 1894).