Pecheux Benedetto *
PÉCHEUX BENEDETTO
Roma 1774 - Parigi dopo il 1843
Figlio del celebre pittore Lorenzo, studiò all'Accademia di Belle Arti di Torino dove, negli anni '90, ottenne un incarico d'insegnamento. Fra il 1793 e il 1797 traspose su cartoni per arazzi alcuni bozzetti del padre, per conto della Regia Manifattura di Arazzi di Torino. Nei primissimi anni dell’Ottocento si trasferì a Parigi, come socio corrispondente delI'Accademia torinese, alla quale nel 1809 inviò un Ritratto di Napoleone in piedi. Espose quadri storici ai Salon parigini (1808, 1820, 1831), ma ottenne migliori risultati con i ritratti (Lo scultore Amedeo Lavy, 1812, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna). Eseguì opere religiose per chiese francesi (a Yvetot e a Rouen) e decorazioni per palazzi parigini e lavorò alla pubblicazione di repertori di iconografia classica (1830-1836). L'ultima notizia del pittore risale al 1843, anno in cui partecipò alla Promotrice torinese (Zingari). Il fratello Gaetano fu pittore e miniatore; frequentò intorno al 1793 l'Accademia di Torino e partecipò alle esposizioni torinesi del 1812 e del 1820.
Roma 1774 - Parigi dopo il 1843
Figlio del celebre pittore Lorenzo, studiò all'Accademia di Belle Arti di Torino dove, negli anni '90, ottenne un incarico d'insegnamento. Fra il 1793 e il 1797 traspose su cartoni per arazzi alcuni bozzetti del padre, per conto della Regia Manifattura di Arazzi di Torino. Nei primissimi anni dell’Ottocento si trasferì a Parigi, come socio corrispondente delI'Accademia torinese, alla quale nel 1809 inviò un Ritratto di Napoleone in piedi. Espose quadri storici ai Salon parigini (1808, 1820, 1831), ma ottenne migliori risultati con i ritratti (Lo scultore Amedeo Lavy, 1812, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna). Eseguì opere religiose per chiese francesi (a Yvetot e a Rouen) e decorazioni per palazzi parigini e lavorò alla pubblicazione di repertori di iconografia classica (1830-1836). L'ultima notizia del pittore risale al 1843, anno in cui partecipò alla Promotrice torinese (Zingari). Il fratello Gaetano fu pittore e miniatore; frequentò intorno al 1793 l'Accademia di Torino e partecipò alle esposizioni torinesi del 1812 e del 1820.