Overbeck Johann Friedrich *
OVERBECK JOHANN FRIEDRICH
Lubecca (Germania) 1789 - Roma 1869
Nel 1806 frequentò l’Accademia di Vienna: qui incontrò F. Pforr, con il quale condivise subito il ripudio dell’insegnamento accademico e il bisogno di rinnovamento artistico, nell'intento di trovare uno stile semplice e più vicino al sentimento religioso dei temi prescelti, sull’esempio della pittura tedesca e di quella italiana del Trecento e del Quattrocento. Con altri compagni d’Accademia, nel 1909 istituì la Lukasbund (Confraternita di San Luca). Nel 1810 partì con Pforr per l’Italia, stabilendosi a Roma: in breve, con altri artisti tedeschi, diedero vita a una comunità artistica di stampo monastico nel convento di Sant'Isidoro e presero il nome di Nazareni. Si convertì al cattolicesimo e fu attratto dalla pittura umbra e da Raffaello. Con il gruppo dei suoi compagni, di cui in quegli anni fu guida spirituale e artistica, affrontò impegnative committenze, fra le quali la decorazione della dimora del console prussiano J. L. Bartholdy (1817) e del Casino Massimo (stanza di Tasso, 1817-1829). Pur nutrendo maggior interesse per il lavoro a fresco, fu autore di ritratti e di quadri di cavalletto di soggetto sacro e allegorico (Italia e Germania, 1811-1828; Ritratto di Vittoria Caldoni, 1820-1821, entrambi a Monaco, Bayerische Staatgemaldesammlungen; Autoritratto, 1844, Firenze, Uffizi).
Lubecca (Germania) 1789 - Roma 1869
Nel 1806 frequentò l’Accademia di Vienna: qui incontrò F. Pforr, con il quale condivise subito il ripudio dell’insegnamento accademico e il bisogno di rinnovamento artistico, nell'intento di trovare uno stile semplice e più vicino al sentimento religioso dei temi prescelti, sull’esempio della pittura tedesca e di quella italiana del Trecento e del Quattrocento. Con altri compagni d’Accademia, nel 1909 istituì la Lukasbund (Confraternita di San Luca). Nel 1810 partì con Pforr per l’Italia, stabilendosi a Roma: in breve, con altri artisti tedeschi, diedero vita a una comunità artistica di stampo monastico nel convento di Sant'Isidoro e presero il nome di Nazareni. Si convertì al cattolicesimo e fu attratto dalla pittura umbra e da Raffaello. Con il gruppo dei suoi compagni, di cui in quegli anni fu guida spirituale e artistica, affrontò impegnative committenze, fra le quali la decorazione della dimora del console prussiano J. L. Bartholdy (1817) e del Casino Massimo (stanza di Tasso, 1817-1829). Pur nutrendo maggior interesse per il lavoro a fresco, fu autore di ritratti e di quadri di cavalletto di soggetto sacro e allegorico (Italia e Germania, 1811-1828; Ritratto di Vittoria Caldoni, 1820-1821, entrambi a Monaco, Bayerische Staatgemaldesammlungen; Autoritratto, 1844, Firenze, Uffizi).