Nono Luigi *
NONO LUIGI
Fusina (Venezia) 1850 - Venezia 1918
Iniziò la sua formazione all’Ac cademia di Belle Arti di Venezia, dove si iscrisse nel 1865, frequentando i corsi di P. M. Molmenti fino al 1871. In quell'anno esordì alla mostra dei saggi finali dell’Accademia con La Scala d'oro nel Palazzo Ducale e II coro dei Frati. Tra le prime opere è da annoverarsi l'Autoritratto (coll. privata), dipinto nel 1868-1870 ca. Nel 1871 raggiunse la famiglia a Sacile (Pordenone) e, percorrendovi le vicine campagne di Polcenigo, trasse ispirazione per i suoi quadri di paesaggio, caratterizzati da una forte aderenza al dato naturale: La sorgente del Gorgazzo, Verso sera a Coltura (esposti a Milano nel 1873, coll. privata). Del 1873 è pure Ritorno dai campi (coll. privata), considerato il suo capolavoro giovanile. Nel 1876 soggiornò a Firenze, Roma e Napoli; due anni dopo si recò a Parigi, dove guardò ai paesaggisti della scuola di Barbizon, e a Vienna. In questi anni comparvero i primi soggetti tratti dalla vita quotidiana (Mattino d'ottobre,1881, coll. privata) e i temi legati alla maternità e all'infanzia sfortunata (Convalescenza, esposto a Milano nel 1873; La sepoltura di un bambino, 1876, coll. privata). Nel 1879 si trasferì a Venezia per partecipare in modo più attivo alla vita culturale della città. Nel 1881 espose a Milano La morte del pulcino (Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro) e nel 1883, a Roma, Refugium Peccatorium (1882, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), accolto trionfalmente nello stesso anno anche a Monaco. Il senti-mento materno e quello religioso sono presenti in diverse opere di questo periodo (Passeggiata al sole, 1892, coll. privata; Ave Maria, esposto a Venezia nel 1893, Trieste, Museo Revoltella). Partecipò con assiduità alla Biennale veneziana (1905, Rosario del sabato; 1907, La casetta del curato, Udine, Museo Civico); mentre all'estero espose fra l’altro a Berlino (1888) e a San Pietroburgo (1896). Eseguì alcune pale d’altare di intenso afflato religioso e legate alla tradizione pittorica veneziana del Settecento (Il Redentore in gloria, chiesa della Madonna delle Grazie, Motta di Livenza, Treviso). Insegnò all’Accademia di Venezia dal 1899 al 1917 e per un breve periodo anche a quella di Bologna.
Fusina (Venezia) 1850 - Venezia 1918
Iniziò la sua formazione all’Ac cademia di Belle Arti di Venezia, dove si iscrisse nel 1865, frequentando i corsi di P. M. Molmenti fino al 1871. In quell'anno esordì alla mostra dei saggi finali dell’Accademia con La Scala d'oro nel Palazzo Ducale e II coro dei Frati. Tra le prime opere è da annoverarsi l'Autoritratto (coll. privata), dipinto nel 1868-1870 ca. Nel 1871 raggiunse la famiglia a Sacile (Pordenone) e, percorrendovi le vicine campagne di Polcenigo, trasse ispirazione per i suoi quadri di paesaggio, caratterizzati da una forte aderenza al dato naturale: La sorgente del Gorgazzo, Verso sera a Coltura (esposti a Milano nel 1873, coll. privata). Del 1873 è pure Ritorno dai campi (coll. privata), considerato il suo capolavoro giovanile. Nel 1876 soggiornò a Firenze, Roma e Napoli; due anni dopo si recò a Parigi, dove guardò ai paesaggisti della scuola di Barbizon, e a Vienna. In questi anni comparvero i primi soggetti tratti dalla vita quotidiana (Mattino d'ottobre,1881, coll. privata) e i temi legati alla maternità e all'infanzia sfortunata (Convalescenza, esposto a Milano nel 1873; La sepoltura di un bambino, 1876, coll. privata). Nel 1879 si trasferì a Venezia per partecipare in modo più attivo alla vita culturale della città. Nel 1881 espose a Milano La morte del pulcino (Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro) e nel 1883, a Roma, Refugium Peccatorium (1882, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), accolto trionfalmente nello stesso anno anche a Monaco. Il senti-mento materno e quello religioso sono presenti in diverse opere di questo periodo (Passeggiata al sole, 1892, coll. privata; Ave Maria, esposto a Venezia nel 1893, Trieste, Museo Revoltella). Partecipò con assiduità alla Biennale veneziana (1905, Rosario del sabato; 1907, La casetta del curato, Udine, Museo Civico); mentre all'estero espose fra l’altro a Berlino (1888) e a San Pietroburgo (1896). Eseguì alcune pale d’altare di intenso afflato religioso e legate alla tradizione pittorica veneziana del Settecento (Il Redentore in gloria, chiesa della Madonna delle Grazie, Motta di Livenza, Treviso). Insegnò all’Accademia di Venezia dal 1899 al 1917 e per un breve periodo anche a quella di Bologna.