Minghetti Prospero *
MINGHETTI PROSPERO
Reggio nell'Emilia 1786 - 1853
Dopo la formazione presso la reggiana Scuola di Belle Arti (1804-1806), si trasferì all’Accademia di Bologna. All'esercizio accademico svolto secondo l'indirizzo dei Gandolfi si ricollegano gli studi di nudo di quegli anni (Reggio nell'Emilia, Musei Civici) mentre il contatto con gli ambienti culturali della città, intorno a F. Rosaspina, informa i ritratti eseguiti durante il successivo soggiorno fiorentino (Don A. Bagnacani, 1811, Reggio nell'Emilia, Amministrazione delle ASL). Gli studi preparatori per la decorazione del soffitto e del sipario del teatro di Cittadella (1814, distrutto) rivelano l'aggiornamento sulle opere di A. Basoli e di T. Minardi. Alle correnti del Purismo romano l’artista si avvicinò più direttamente durante il biennio di pensionato a Roma (1816-1818), dandone prova in opere come San Giovanni Battista (Reggio nell’Emilia, Curia Vescovile). Nel 1818 assunse nella sua città la guida della Scuola di Belle Arti, maestro di più generazioni di artisti, fra i quali A. Fontanesi. Sempre a Reggio, fu estesa la sua produzione di ritratti nobiliari, di dipinti di soggetto sacro (Santa Filomena, chiesa di San Domenico; San Floriano e Sant'Antonio, Sacra Famiglia, chiesa di Gavassa) e vaste imprese decorative (Casa Cugini, Casa Ferrari, Palazzo Ducale, Palazzo Spalletti Trivelli), che confermarono il suo ruolo centrale nel panorama artistico della metà del secolo.
Reggio nell'Emilia 1786 - 1853
Dopo la formazione presso la reggiana Scuola di Belle Arti (1804-1806), si trasferì all’Accademia di Bologna. All'esercizio accademico svolto secondo l'indirizzo dei Gandolfi si ricollegano gli studi di nudo di quegli anni (Reggio nell'Emilia, Musei Civici) mentre il contatto con gli ambienti culturali della città, intorno a F. Rosaspina, informa i ritratti eseguiti durante il successivo soggiorno fiorentino (Don A. Bagnacani, 1811, Reggio nell'Emilia, Amministrazione delle ASL). Gli studi preparatori per la decorazione del soffitto e del sipario del teatro di Cittadella (1814, distrutto) rivelano l'aggiornamento sulle opere di A. Basoli e di T. Minardi. Alle correnti del Purismo romano l’artista si avvicinò più direttamente durante il biennio di pensionato a Roma (1816-1818), dandone prova in opere come San Giovanni Battista (Reggio nell’Emilia, Curia Vescovile). Nel 1818 assunse nella sua città la guida della Scuola di Belle Arti, maestro di più generazioni di artisti, fra i quali A. Fontanesi. Sempre a Reggio, fu estesa la sua produzione di ritratti nobiliari, di dipinti di soggetto sacro (Santa Filomena, chiesa di San Domenico; San Floriano e Sant'Antonio, Sacra Famiglia, chiesa di Gavassa) e vaste imprese decorative (Casa Cugini, Casa Ferrari, Palazzo Ducale, Palazzo Spalletti Trivelli), che confermarono il suo ruolo centrale nel panorama artistico della metà del secolo.