Milesi Alessandro *
MILESI ALESSANDRO
Venezia 1856 - 1945
Di famiglia bergamasca, frequentò con merito l'Accademia di Venezia dal 1869 al 1873. II suo primo dipinto noto è del 1872 (L'ingresso del piovan, coll. privata). Aveva frattanto ottenuto amicizia e protezione da N. Nani, che dal 1873 lo accolse nel proprio studio a Verona. Rientrato a Venezia nel 1876, si dedicò principalmente al ritratto, mettendo a frutto gli insegnamenti di Nani e gli studi sulla pittura veneziana del Cinquecento (Autoritratto, coll. privata; Ritratto del padre morente, 1876, Bassano, Museo Civico; Ritratto della madre, 1878, Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro). Nel 1880 strinse amicizia con G. Favretto e un anno dopo esordì all’Esposizione Nazionale di Milano con due opere vicine alle tematiche favrettiane (Nonno offre, Venditrice di zucche). Da allora si specializzò nella pittura aneddotica e di genere, accentuandone gli aspetti veristici (Le infilatrici di perle, esposto a Monaco di Baviera nel 1883; La Sagra, esposto a Venezia nel 1884; Gli orfani del gondoliere, 1895, Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro). Della fortunata produzione di ritratti, caratterizzata da una pittura vibrante e luminosa (Ritratto di gentiluomo, 1896, Udine, Galleria d'Arte Moderna), comparvero diversi esempi alle biennali di Venezia, dove fu ospitato assiduamente fino agli anni tardi (1899, Ritratto del Maestro L. Perosi; 1905, Giosuè Carducci).
Venezia 1856 - 1945
Di famiglia bergamasca, frequentò con merito l'Accademia di Venezia dal 1869 al 1873. II suo primo dipinto noto è del 1872 (L'ingresso del piovan, coll. privata). Aveva frattanto ottenuto amicizia e protezione da N. Nani, che dal 1873 lo accolse nel proprio studio a Verona. Rientrato a Venezia nel 1876, si dedicò principalmente al ritratto, mettendo a frutto gli insegnamenti di Nani e gli studi sulla pittura veneziana del Cinquecento (Autoritratto, coll. privata; Ritratto del padre morente, 1876, Bassano, Museo Civico; Ritratto della madre, 1878, Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro). Nel 1880 strinse amicizia con G. Favretto e un anno dopo esordì all’Esposizione Nazionale di Milano con due opere vicine alle tematiche favrettiane (Nonno offre, Venditrice di zucche). Da allora si specializzò nella pittura aneddotica e di genere, accentuandone gli aspetti veristici (Le infilatrici di perle, esposto a Monaco di Baviera nel 1883; La Sagra, esposto a Venezia nel 1884; Gli orfani del gondoliere, 1895, Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro). Della fortunata produzione di ritratti, caratterizzata da una pittura vibrante e luminosa (Ritratto di gentiluomo, 1896, Udine, Galleria d'Arte Moderna), comparvero diversi esempi alle biennali di Venezia, dove fu ospitato assiduamente fino agli anni tardi (1899, Ritratto del Maestro L. Perosi; 1905, Giosuè Carducci).