Migliaccio Antonio*
MIGLIACCIO ANTONIO
Girifalco (Catanzaro) 1830 - Catanzaro 1902
Dopo gli studi letterari si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Napoli ed esordì all’ultima Mostra Borbonica del 1859 con Amore e speranza. Appartenne a quella cerchia di artisti calabresi, tra i quali A. Cefaly, A. Martelli e M. Lenzi, che sul finire degli anni ’50 a Napoli condivisero fede liberale e ideali artistici. Come i suoi conterranei partecipò alle campagne garibaldine e in pittura, partendo dal verismo palizziano, realizzò scene di interni con brani di vita quotidiana: l’attenzione del pittore si soffermò con minuzia descrittiva su temi accattivanti o legati ai soggetti risorgimentali (Garibaldini all'osteria, 1861; Lo studente al 15 del mese, 1862, Napoli, Museo di Capodimonte). Espose fra l’altro a Firenze (1861), a Napoli (1862, 1863, 1869) e a Torino (1863). Intorno al 1865 tornò a stabilirsi a Catanzaro.
Girifalco (Catanzaro) 1830 - Catanzaro 1902
Dopo gli studi letterari si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Napoli ed esordì all’ultima Mostra Borbonica del 1859 con Amore e speranza. Appartenne a quella cerchia di artisti calabresi, tra i quali A. Cefaly, A. Martelli e M. Lenzi, che sul finire degli anni ’50 a Napoli condivisero fede liberale e ideali artistici. Come i suoi conterranei partecipò alle campagne garibaldine e in pittura, partendo dal verismo palizziano, realizzò scene di interni con brani di vita quotidiana: l’attenzione del pittore si soffermò con minuzia descrittiva su temi accattivanti o legati ai soggetti risorgimentali (Garibaldini all'osteria, 1861; Lo studente al 15 del mese, 1862, Napoli, Museo di Capodimonte). Espose fra l’altro a Firenze (1861), a Napoli (1862, 1863, 1869) e a Torino (1863). Intorno al 1865 tornò a stabilirsi a Catanzaro.