Massabò Leonardo*
MASSABÒ LEONARDO
Porto Maurizio 1812 - Roma 1886
Dal 1838 frequentò a Roma l'Accademia di San Luca, seguendo gli insegnamenti di F. Podesti, ma si accostò presto a F. Coghetti, al seguito del quale lavorò agli affreschi per la sala da Ballo di Villa Torlonia (Storie di Eros). Il fondamento accademico di questa formazione e la matrice raffaellesca sono visibili nella prima opera autonoma realizzata a Roma (Visitazione di Santa Elisabetta, 1845, per la chiesa di Santa Maria in Aquiro) e nel Miracolo del Beato Leonardo in Corsica (per il Duomo di Porto Murizio, oggi Imperia, eseguito a Roma fra il 1839 e il 1843), tela che consacrò la sua fama in patria, avviando un lungo rapporto con la committenza cittadina. Restò nella città pontificia fino al 1848, dividendo lo studio con D. Tojetti. Dopo un soggiorno a Torino, durato almeno fino all’inverno del 1854, rientrò a Porto Maurizio, dove sarà più volte impegnato, sempre per il Duomo, in pale d'altare (Madonna del Rosario, 1855; Il Battesimo di Cristo, dopo il 1867) e affreschi (I Padri della Chiesa, 1858; L'incontro di San Leonardo con Benedetto XIV, 1867; La cac-ciata dei mercanti dal tempio, 1867-1868). Lavorò alla decorazione del teatro Comunale (1863-1864) e di case private (Palazzo Bianchi), dove si avvalse del repertorio già sperimentato nel periodo romano. Presente con le sue opere anche in diverse chiese della provincia (Boscomare, 1856; parrocchiale di San Sebastiano, Artallo, 1866-1868; Pontedassio, 1883) compì l’ultima impresa per il Duomo della sua città con la tela del Transito di san Giuseppe (1877-1879), che riflette la tendenza degli ultimi anni verso recuperi puristi.
Porto Maurizio 1812 - Roma 1886
Dal 1838 frequentò a Roma l'Accademia di San Luca, seguendo gli insegnamenti di F. Podesti, ma si accostò presto a F. Coghetti, al seguito del quale lavorò agli affreschi per la sala da Ballo di Villa Torlonia (Storie di Eros). Il fondamento accademico di questa formazione e la matrice raffaellesca sono visibili nella prima opera autonoma realizzata a Roma (Visitazione di Santa Elisabetta, 1845, per la chiesa di Santa Maria in Aquiro) e nel Miracolo del Beato Leonardo in Corsica (per il Duomo di Porto Murizio, oggi Imperia, eseguito a Roma fra il 1839 e il 1843), tela che consacrò la sua fama in patria, avviando un lungo rapporto con la committenza cittadina. Restò nella città pontificia fino al 1848, dividendo lo studio con D. Tojetti. Dopo un soggiorno a Torino, durato almeno fino all’inverno del 1854, rientrò a Porto Maurizio, dove sarà più volte impegnato, sempre per il Duomo, in pale d'altare (Madonna del Rosario, 1855; Il Battesimo di Cristo, dopo il 1867) e affreschi (I Padri della Chiesa, 1858; L'incontro di San Leonardo con Benedetto XIV, 1867; La cac-ciata dei mercanti dal tempio, 1867-1868). Lavorò alla decorazione del teatro Comunale (1863-1864) e di case private (Palazzo Bianchi), dove si avvalse del repertorio già sperimentato nel periodo romano. Presente con le sue opere anche in diverse chiese della provincia (Boscomare, 1856; parrocchiale di San Sebastiano, Artallo, 1866-1868; Pontedassio, 1883) compì l’ultima impresa per il Duomo della sua città con la tela del Transito di san Giuseppe (1877-1879), che riflette la tendenza degli ultimi anni verso recuperi puristi.