Marinelli Gaetano *
MARINELLI GAETANO
Siena 1838 - 1924
Frequentò dal 1851 al 1862 l’Accademia di Belle Arti di Siena, diretto da L. Mussini, mostrando notevoli qualità di disegnatore. Nel 1872 eseguì il Beato Ambrogio Sansedoni per la Casa di Santa Caterina a Siena. Per molti anni fu aiuto di A. Franchi all'Istituto d'Arte, legato al maestro da stima e amicizia: un medesimo progetto artistico, fondato su una concezione purista di ispirazione profondamente religiosa, li unì nei numerosi lavori in comune eseguiti dagli anni '80, (Storie della Passione, Resurrezione di Cristo, cappella Raffo nel cimitero della Misericordia, Siena; oratorio dell'Istituto di Santa Teresa, Siena; cappella del castello, Brolio). Partecipò alla decorazione della sala Vittorio Emanuele II nel Palazzo Pubblico di Siena, dove dipinse alcune delle allegorie nelle volte (1884-1889). Tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del nuovo secolo lavorò con Franchi anche in Liguria (chiesa del Carmine, Lavagna; seminario di Chiappeto a San Martino d’Albaro; cappella di Sant’Anna nella chiesa di Nostra Signora del Monte, Genova). Coltivò anche una pittura più domestica e quotidiana, dipingendo ritratti di familiari e paesaggi dal vero (Porta Ovile, coll. Monte dei Paschi di Siena).
Siena 1838 - 1924
Frequentò dal 1851 al 1862 l’Accademia di Belle Arti di Siena, diretto da L. Mussini, mostrando notevoli qualità di disegnatore. Nel 1872 eseguì il Beato Ambrogio Sansedoni per la Casa di Santa Caterina a Siena. Per molti anni fu aiuto di A. Franchi all'Istituto d'Arte, legato al maestro da stima e amicizia: un medesimo progetto artistico, fondato su una concezione purista di ispirazione profondamente religiosa, li unì nei numerosi lavori in comune eseguiti dagli anni '80, (Storie della Passione, Resurrezione di Cristo, cappella Raffo nel cimitero della Misericordia, Siena; oratorio dell'Istituto di Santa Teresa, Siena; cappella del castello, Brolio). Partecipò alla decorazione della sala Vittorio Emanuele II nel Palazzo Pubblico di Siena, dove dipinse alcune delle allegorie nelle volte (1884-1889). Tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del nuovo secolo lavorò con Franchi anche in Liguria (chiesa del Carmine, Lavagna; seminario di Chiappeto a San Martino d’Albaro; cappella di Sant’Anna nella chiesa di Nostra Signora del Monte, Genova). Coltivò anche una pittura più domestica e quotidiana, dipingendo ritratti di familiari e paesaggi dal vero (Porta Ovile, coll. Monte dei Paschi di Siena).