Manicardi Cirillo *
MANICARDI CIRILLO
Massenzatico (Reggio nell'Emilia) 1856 - Reggio nell'Emilia 1925
Dal 1873 studiò alla Scuola di Disegno di Reggio nell'Emilia, allievo di R. Belloli, e tre anni dopo si trasferì all’Istituto d’Arte di Modena. Tramite A. Venturi poté aggiornarsi sui nuovi esiti della pittura di storia (Il Francia davanti alla Santa Cecilia di Raffaello e II Tasso in prigione a Ferrara, coll. privata). Passò poi a Fi-renze, dove frequentò fino al 1882 i corsi di pittura presso l’Accademia di Belle Arti e in seguito l'atelier privato di F. Gioli. Le opere di questi anni testimoniano di un periodo di sperimentazione, sia nell'uso del colore sia nella struttura del dipinto, che trovò la sua conclusione, secondo una direzione naturalista, in Così va il mondo (Reggio nell’Emilia, Musei Civici), esposto a Torino nel 1884. Nello stesso anno collaborò con G. Ferrari e A. Lugli alla decorazione della cupola e dei pennacchi della chiesa di San Prospero a Reggio. Decisivo fu il soggiorno del 1887 a Parigi, dove frequentò i corsi di nudo di J. L. Gérome e quelli di pittura di A. R. Fleury e dove conobbe W. Bouguereau (Fauno trasportato dalle ninfe, 1887, Reggio nell'Emilia, Musei Civici). Dopo il rientro a Reggio, nel 1889, mostrò un orientamento verso i temi e le forme del realismo sociale (Visita ai nonni, 1889-1900, Reggio nell'Emilia, Musei Civici), mentre nella produzione degli ultimi anni si avvicinò alle esperienze simboliste degli ambienti bolognesi di “Aemilia Ars” e di quelli romani di G. A. Sartorio (Il fiume della vita, 1903).
Massenzatico (Reggio nell'Emilia) 1856 - Reggio nell'Emilia 1925
Dal 1873 studiò alla Scuola di Disegno di Reggio nell'Emilia, allievo di R. Belloli, e tre anni dopo si trasferì all’Istituto d’Arte di Modena. Tramite A. Venturi poté aggiornarsi sui nuovi esiti della pittura di storia (Il Francia davanti alla Santa Cecilia di Raffaello e II Tasso in prigione a Ferrara, coll. privata). Passò poi a Fi-renze, dove frequentò fino al 1882 i corsi di pittura presso l’Accademia di Belle Arti e in seguito l'atelier privato di F. Gioli. Le opere di questi anni testimoniano di un periodo di sperimentazione, sia nell'uso del colore sia nella struttura del dipinto, che trovò la sua conclusione, secondo una direzione naturalista, in Così va il mondo (Reggio nell’Emilia, Musei Civici), esposto a Torino nel 1884. Nello stesso anno collaborò con G. Ferrari e A. Lugli alla decorazione della cupola e dei pennacchi della chiesa di San Prospero a Reggio. Decisivo fu il soggiorno del 1887 a Parigi, dove frequentò i corsi di nudo di J. L. Gérome e quelli di pittura di A. R. Fleury e dove conobbe W. Bouguereau (Fauno trasportato dalle ninfe, 1887, Reggio nell'Emilia, Musei Civici). Dopo il rientro a Reggio, nel 1889, mostrò un orientamento verso i temi e le forme del realismo sociale (Visita ai nonni, 1889-1900, Reggio nell'Emilia, Musei Civici), mentre nella produzione degli ultimi anni si avvicinò alle esperienze simboliste degli ambienti bolognesi di “Aemilia Ars” e di quelli romani di G. A. Sartorio (Il fiume della vita, 1903).