Mancini Ardizzone Francesco *
MANCINI ARDIZZONE FRANCESCO
Acireale (Catania) 1863 - 1948
Studiò presso il pittore locale A. Bonaccorsi e in seguito, beneficiando di una pensione comunale, si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove venne a contatto con le correnti del realismo partenopeo. Dal 1885 al 1886 fu a Roma, dove presentò i suoi paesaggi alle mostre degli Amatori e Cultori (1886, In dicembre, Marina). Fu poi attivo soprattutto nella sua cittadina d'origine con opere di carattere religioso, ritratti e paesaggi (Sacra famiglia, oratorio dei Filippini; affreschi nella cupola della cattedrale, 1895-1899; figurazioni a encausto nella collegiata di San Sebastiano, 1899-1901). In severe forme accademiche realizzò dipinti devozionali anche a Catania (chiesa dei Minoriti) e nella provincia (chiesa di San Giovanni Battista, Acitrezza). Più felici e connotate da un tocco libero risultano le prove di carattere profano, come i nume-rosi quadri donati dall’autore alla Pinacoteca Zelantea di Acireale (La Marina di Acitrezza). Espose fra l’altro alla Mostra di Torino del 1884 e a Venezia nel 1887 (Spiaggia, Il Castello d'Aci).
Acireale (Catania) 1863 - 1948
Studiò presso il pittore locale A. Bonaccorsi e in seguito, beneficiando di una pensione comunale, si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove venne a contatto con le correnti del realismo partenopeo. Dal 1885 al 1886 fu a Roma, dove presentò i suoi paesaggi alle mostre degli Amatori e Cultori (1886, In dicembre, Marina). Fu poi attivo soprattutto nella sua cittadina d'origine con opere di carattere religioso, ritratti e paesaggi (Sacra famiglia, oratorio dei Filippini; affreschi nella cupola della cattedrale, 1895-1899; figurazioni a encausto nella collegiata di San Sebastiano, 1899-1901). In severe forme accademiche realizzò dipinti devozionali anche a Catania (chiesa dei Minoriti) e nella provincia (chiesa di San Giovanni Battista, Acitrezza). Più felici e connotate da un tocco libero risultano le prove di carattere profano, come i nume-rosi quadri donati dall’autore alla Pinacoteca Zelantea di Acireale (La Marina di Acitrezza). Espose fra l’altro alla Mostra di Torino del 1884 e a Venezia nel 1887 (Spiaggia, Il Castello d'Aci).