Majani Augusto *
MAJANI AUGUSTO
Budrio (Bologna) 1867 - Buttrio (Udine) 1959
L'artista, noto anche con lo pseudonimo di “Nasica”, fu protagonista della stagione liberty bolognese con i suoi paesaggi e con l’attività di grafico e caricaturista. Si formò presso le Accademie di Bologna (dove fu allie¬vo di A. Sezanne e A. Muzzi) e di Roma (dal 1889 al 1895). Qui esordì nel 1890 con un Paesaggio e nel 1894 presentò alla Triennale di Milano Plenilunio, Nel lago a Villa Borghese a Roma ed Effetto di luna nella campagna romana. Da allora le sue composizioni, talora in forma di trittico, furono presentate con continuità alle principali esposizioni nazionali, come la Festa dell'Arte e dei Fiori di Firenze (1896-1897), l'E- sposizione torinese del 1898 (Tramonto in montagna), le mostre romane del primo decennio del Novecento, le biennali veneziane e le triennali milanesi. Artista di vivace e poliedrica cultura, tra il1905 e il 1937 fu docente presso l’Accademia bolognese e coltivò nel contempo interessi letterari, che lo legarono a G. Carducci, G. Pascoli, Trilussa, G. D'Annunzio e a U. Ojetti.
Budrio (Bologna) 1867 - Buttrio (Udine) 1959
L'artista, noto anche con lo pseudonimo di “Nasica”, fu protagonista della stagione liberty bolognese con i suoi paesaggi e con l’attività di grafico e caricaturista. Si formò presso le Accademie di Bologna (dove fu allie¬vo di A. Sezanne e A. Muzzi) e di Roma (dal 1889 al 1895). Qui esordì nel 1890 con un Paesaggio e nel 1894 presentò alla Triennale di Milano Plenilunio, Nel lago a Villa Borghese a Roma ed Effetto di luna nella campagna romana. Da allora le sue composizioni, talora in forma di trittico, furono presentate con continuità alle principali esposizioni nazionali, come la Festa dell'Arte e dei Fiori di Firenze (1896-1897), l'E- sposizione torinese del 1898 (Tramonto in montagna), le mostre romane del primo decennio del Novecento, le biennali veneziane e le triennali milanesi. Artista di vivace e poliedrica cultura, tra il1905 e il 1937 fu docente presso l’Accademia bolognese e coltivò nel contempo interessi letterari, che lo legarono a G. Carducci, G. Pascoli, Trilussa, G. D'Annunzio e a U. Ojetti.