Lojacono Luigi *
LOJACONO LUIGI
Palermo 1810 - 1880
Si formò nel clima neoclassico dei maestri G. Patania e S. Lo Forte, facendo le prime prove con quadri di tema religioso e con ritratti. Il soggiorno di M. d'Azeglio a Palermo nel 1848 e l’avventura garibaldina del 1860 dovettero orientarlo verso il quadro di soggetto romantico e in particolare di battaglia. Oltre a Garibaldi a Gibilrossa (1862, coll. privata), sono testimonianza di tale interesse alcune piccole e movimentate scene dagli echi palizziani conservate, insieme a Lo scontro fra bersaglieri e briganti del1864, presso la Galleria Civica d’Arte Moderna di Palermo. In più occasioni fu impegnato nella realizzazione per la sua città di «dipinti a colori trasparenti per fuochi artificiali delle feste», con temi di tradizione locale (1856-1857) e con scene di battaglie in onore di Garibaldi (1860). Nel 1863 fu premiato all’Esposizione Siciliana di Belle Arti per La Battaglia di Milazzo. Fu anche autore di ritratti (fra cui la serie di Uomini illustri della Biblioteca Comunale di Palermo e il Ritratto della famiglia Cafisi Vella, 1874, coll. privata) e di quadri storici (I Vespri Siciliani, coll. privata). Artista informato delle novità partenopee, partecipò al rinnovamento della pittura siciliana, formando un'intera generazione di artisti fra cui M. Catti, M. Mirabella e A. Leto.
Palermo 1810 - 1880
Si formò nel clima neoclassico dei maestri G. Patania e S. Lo Forte, facendo le prime prove con quadri di tema religioso e con ritratti. Il soggiorno di M. d'Azeglio a Palermo nel 1848 e l’avventura garibaldina del 1860 dovettero orientarlo verso il quadro di soggetto romantico e in particolare di battaglia. Oltre a Garibaldi a Gibilrossa (1862, coll. privata), sono testimonianza di tale interesse alcune piccole e movimentate scene dagli echi palizziani conservate, insieme a Lo scontro fra bersaglieri e briganti del1864, presso la Galleria Civica d’Arte Moderna di Palermo. In più occasioni fu impegnato nella realizzazione per la sua città di «dipinti a colori trasparenti per fuochi artificiali delle feste», con temi di tradizione locale (1856-1857) e con scene di battaglie in onore di Garibaldi (1860). Nel 1863 fu premiato all’Esposizione Siciliana di Belle Arti per La Battaglia di Milazzo. Fu anche autore di ritratti (fra cui la serie di Uomini illustri della Biblioteca Comunale di Palermo e il Ritratto della famiglia Cafisi Vella, 1874, coll. privata) e di quadri storici (I Vespri Siciliani, coll. privata). Artista informato delle novità partenopee, partecipò al rinnovamento della pittura siciliana, formando un'intera generazione di artisti fra cui M. Catti, M. Mirabella e A. Leto.