Lampi Giovanni Battista *
LAMPI GIOVANNI BATTISTA
Romeno (Trento) 1751 - Vienna 1830
Fu avviato alla pittura dal padre Mattia e realizzò le prime opere per la committenza locale, privata ed ecclesiastica. Nonostante le controverse notizie sulla formazione successiva, le opere del periodo sembrano rimandare alla cultura austriaca e in particolare ai modi del conterraneo P. Troger (pala Triangi, 1772, chiesa di Malé, Trento). Nel 1773 si trovava a Verona, dove fu accolto all'Accademia di Belle Arti. Fatto ritorno a Trento almeno dal 1775, conservò anche in seguito continui contatti con il Veneto, come mostra l’inclinazione tiepolesca, evidente nella pala di Sant'Andrea per la chiesa di Aldeno (1781). Ma il suo vero talento si rivelò nella ritrattistica: in opere come il ritratto di Vincenzo Alberto Colico (1778 ca.) o quello dei Coniugi Gezzi (1779, tutti e due a Trento, Castello del Buonconsiglio) erano anticipate qualità che gli permetteranno di fondare a Trento una qualificata e vitale tradizione, rendendolo presto uno dei più ricercati ritrattisti delle corti europee. Dal 1783 fu a Vienna (Elisabetta d'Austria, Innsbruck, Damenstift; Eli-sabetta di Württemberg, Firenze, Uffizi), nel 1788 fu chiamato in Polonia, dal 1790 al 1797 a Pietroburgo. All’ultimo periodo, trascorso a Vienna, appartengono ritratti ufficiali e aulici (A. Canova, 1806, Vienna, Österreichische Galerïe), ma anche immagini più intense e legate all’ambiente familiare (G. Battista Lampi junior con il nipote, Innsbruck, Museo Ferdinandeum). Con il severo Autoritratto del 1728 (Vienna, Österreichische Galerïe) si chiudeva la sua fortunata vicenda artistica.
Romeno (Trento) 1751 - Vienna 1830
Fu avviato alla pittura dal padre Mattia e realizzò le prime opere per la committenza locale, privata ed ecclesiastica. Nonostante le controverse notizie sulla formazione successiva, le opere del periodo sembrano rimandare alla cultura austriaca e in particolare ai modi del conterraneo P. Troger (pala Triangi, 1772, chiesa di Malé, Trento). Nel 1773 si trovava a Verona, dove fu accolto all'Accademia di Belle Arti. Fatto ritorno a Trento almeno dal 1775, conservò anche in seguito continui contatti con il Veneto, come mostra l’inclinazione tiepolesca, evidente nella pala di Sant'Andrea per la chiesa di Aldeno (1781). Ma il suo vero talento si rivelò nella ritrattistica: in opere come il ritratto di Vincenzo Alberto Colico (1778 ca.) o quello dei Coniugi Gezzi (1779, tutti e due a Trento, Castello del Buonconsiglio) erano anticipate qualità che gli permetteranno di fondare a Trento una qualificata e vitale tradizione, rendendolo presto uno dei più ricercati ritrattisti delle corti europee. Dal 1783 fu a Vienna (Elisabetta d'Austria, Innsbruck, Damenstift; Eli-sabetta di Württemberg, Firenze, Uffizi), nel 1788 fu chiamato in Polonia, dal 1790 al 1797 a Pietroburgo. All’ultimo periodo, trascorso a Vienna, appartengono ritratti ufficiali e aulici (A. Canova, 1806, Vienna, Österreichische Galerïe), ma anche immagini più intense e legate all’ambiente familiare (G. Battista Lampi junior con il nipote, Innsbruck, Museo Ferdinandeum). Con il severo Autoritratto del 1728 (Vienna, Österreichische Galerïe) si chiudeva la sua fortunata vicenda artistica.