Jacovacci Francesco *
JACOVACCI FRANCESCO
Roma 1838 - 1908
Allievo di A. Marini, fu introdotto dal maestro nella galleria del duca Cesarini e nello studio di A. Capalti. Dopo il 1870 fu a contatto con M. Fortuny, che lo presentò al mercante francese A. Goupil. Una delle sue prime opere note è Paese (1871, Roma, coll. del Comune). Nel 1874 con D. Bruschi, C. Barilli, P. Joris, C. Biseo e altri prese parte alla decorazione della sede di via Condotti dell'Associazione Artistica Internazionale. Dal 1876 espose alle mostre di Milano (Il ritorno dal Battesimo; 1877, Addio al passato), di Torino (1877, La tentazione; 1884, Venezia, 12 maggio 1797) e di Roma (1879, Properzia de' Rossi; 1880, La meditazione; 1888, Un segreto sorpreso), affiancando paesaggi e studi veneziani alla pittura di ricostruzione storica che lo rese noto. Le prove più apprezzate, per l'accorta composizione e per l'abile fattura, furono Michelangelo bacia il cadavere di Vittoria Colonna (esposto a Torino nel 1880, Napoli, Museo di Capodimonte) e Alessandro VI implora l'alleanza della repubblica veneta (presentato all'Esposizione Internazionale di Roma del 1883, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). Fin dagli anni '70 partecipò attivamente al dibattito artistico e dal 1880 diresse e ordinò, introducendo nuovi criteri di appartenenza stilistica, le collezioni della Galleria Nazionale d'Arte Moderna.
Roma 1838 - 1908
Allievo di A. Marini, fu introdotto dal maestro nella galleria del duca Cesarini e nello studio di A. Capalti. Dopo il 1870 fu a contatto con M. Fortuny, che lo presentò al mercante francese A. Goupil. Una delle sue prime opere note è Paese (1871, Roma, coll. del Comune). Nel 1874 con D. Bruschi, C. Barilli, P. Joris, C. Biseo e altri prese parte alla decorazione della sede di via Condotti dell'Associazione Artistica Internazionale. Dal 1876 espose alle mostre di Milano (Il ritorno dal Battesimo; 1877, Addio al passato), di Torino (1877, La tentazione; 1884, Venezia, 12 maggio 1797) e di Roma (1879, Properzia de' Rossi; 1880, La meditazione; 1888, Un segreto sorpreso), affiancando paesaggi e studi veneziani alla pittura di ricostruzione storica che lo rese noto. Le prove più apprezzate, per l'accorta composizione e per l'abile fattura, furono Michelangelo bacia il cadavere di Vittoria Colonna (esposto a Torino nel 1880, Napoli, Museo di Capodimonte) e Alessandro VI implora l'alleanza della repubblica veneta (presentato all'Esposizione Internazionale di Roma del 1883, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). Fin dagli anni '70 partecipò attivamente al dibattito artistico e dal 1880 diresse e ordinò, introducendo nuovi criteri di appartenenza stilistica, le collezioni della Galleria Nazionale d'Arte Moderna.