Guidi Guido *
GUIDI GUIDO
Roma 1835 - 1918
Formatosi dopo il 1850 alla scuola di T. Minardi, fra il 1865 e il 1866 eseguì la decorazione a fresco della chiesa romana di San Nicola in Carcere, sua prima opera nota. Nel 1867 dipinse la volta del soffitto del Palazzo della Cancelleria con l’allegoria La chiesa trionfante in trono con ai piedi il drago a tre teste dell'Inferno e realizzò la tela per la beatificazione di Lorenzo da Brindisi cappuccino (Pinacoteca Vaticana). Alla stessa epoca appartengono le due tele commissionategli da Pio IX: L'apparizione di Nostro Signore a Marta e S. Rocco sfamato dal cane (chiesa di Sant’Andrea della Valle, Roma), che per la chiarezza narrativa e la ripresa dei modelli cinquecenteschi costituiscono uno degli esempi più significativi del Purismo maturo fiorito a Roma nella seconda metà del secolo. Dopo l’intervento a Santa Maria Nova (1868), rapidamente deperito, dipinse La Resurrezione di Nostro Signore per il tempio del Santo Sepolcro a Gerusalemme (1869) e La flagellazione di Cristo alla colonna per la cattedrale di Santiago del Cile (1870). Le fonti ricordano anche opere di genere (Vittoria Colonna nell'atto che visita Michelangelo e Famiglia pompeiana), paesaggi e alcuni ritratti (Andrea Busiri-Vici, Alessandro Betocchi, Roma, Accademia di San Luca). Viene anche citato come autore di sculture e monumenti, forse per l’omonimia con uno scolaro poco noto di B. Thorvaldsen.
Roma 1835 - 1918
Formatosi dopo il 1850 alla scuola di T. Minardi, fra il 1865 e il 1866 eseguì la decorazione a fresco della chiesa romana di San Nicola in Carcere, sua prima opera nota. Nel 1867 dipinse la volta del soffitto del Palazzo della Cancelleria con l’allegoria La chiesa trionfante in trono con ai piedi il drago a tre teste dell'Inferno e realizzò la tela per la beatificazione di Lorenzo da Brindisi cappuccino (Pinacoteca Vaticana). Alla stessa epoca appartengono le due tele commissionategli da Pio IX: L'apparizione di Nostro Signore a Marta e S. Rocco sfamato dal cane (chiesa di Sant’Andrea della Valle, Roma), che per la chiarezza narrativa e la ripresa dei modelli cinquecenteschi costituiscono uno degli esempi più significativi del Purismo maturo fiorito a Roma nella seconda metà del secolo. Dopo l’intervento a Santa Maria Nova (1868), rapidamente deperito, dipinse La Resurrezione di Nostro Signore per il tempio del Santo Sepolcro a Gerusalemme (1869) e La flagellazione di Cristo alla colonna per la cattedrale di Santiago del Cile (1870). Le fonti ricordano anche opere di genere (Vittoria Colonna nell'atto che visita Michelangelo e Famiglia pompeiana), paesaggi e alcuni ritratti (Andrea Busiri-Vici, Alessandro Betocchi, Roma, Accademia di San Luca). Viene anche citato come autore di sculture e monumenti, forse per l’omonimia con uno scolaro poco noto di B. Thorvaldsen.