Guerra Camillo *
GUERRA CAMILLO
Napoli 1797 - 1874
Allievo di C. Angelini alla Scuola di Disegno dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, nel 1822 vinse il concorso per il pensionato di Roma, completando la sua formazione neoclassica con P. Benvenuti e V. Camuccini. Agli anni romani risalgono diversi ritratti e scene di genere, le incisioni per il Vaticano descritto e illustrato, alcuni soggetti storici e religiosi presentati alle mostre napoletane (1826, Ossian e Malvina, Napoli, Museo di Capodimonte; 1830, Ritratto del cavalier de' Medici; 1833, Morte di S. Giuseppe, bozzetto; 1837, Transito di S. Giuseppe, chiesa di San Francesco di Paola, Napoli). Tornato a Napoli nel 1834 vinse il concorso per la cattedra di pittura all'Accademia; nel 1835 espose alla Biennale Borbonica La SS. Vergine Immacolata e il Trionfo di Amore (Napoli, Museo di Capodimonte) e nel 1839 Dante presentato al marchese Malaspina. La sua produzione, sia da cavalletto sia a fresco, per la sobria policromia e il severo rigore disegnativo fu d’esempio per l’indirizzo accademico di quell'epoca. Con gli anni '40 rispose con dipinti e affreschi a numerose richieste della committenza religiosa e di corte (Carlo di Borbone alla Battaglia di Velletri, 1849, Caserta, Palazzo Reale). L'attività di ritrattista è testimoniata da poche opere note, fra le quali i ritratti ufficiali di Francesco II di Borbone e di Maria Sofia di Baviera, iniziati nel 1860 e rimasti incompiuti (coll. privata).
Napoli 1797 - 1874
Allievo di C. Angelini alla Scuola di Disegno dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, nel 1822 vinse il concorso per il pensionato di Roma, completando la sua formazione neoclassica con P. Benvenuti e V. Camuccini. Agli anni romani risalgono diversi ritratti e scene di genere, le incisioni per il Vaticano descritto e illustrato, alcuni soggetti storici e religiosi presentati alle mostre napoletane (1826, Ossian e Malvina, Napoli, Museo di Capodimonte; 1830, Ritratto del cavalier de' Medici; 1833, Morte di S. Giuseppe, bozzetto; 1837, Transito di S. Giuseppe, chiesa di San Francesco di Paola, Napoli). Tornato a Napoli nel 1834 vinse il concorso per la cattedra di pittura all'Accademia; nel 1835 espose alla Biennale Borbonica La SS. Vergine Immacolata e il Trionfo di Amore (Napoli, Museo di Capodimonte) e nel 1839 Dante presentato al marchese Malaspina. La sua produzione, sia da cavalletto sia a fresco, per la sobria policromia e il severo rigore disegnativo fu d’esempio per l’indirizzo accademico di quell'epoca. Con gli anni '40 rispose con dipinti e affreschi a numerose richieste della committenza religiosa e di corte (Carlo di Borbone alla Battaglia di Velletri, 1849, Caserta, Palazzo Reale). L'attività di ritrattista è testimoniata da poche opere note, fra le quali i ritratti ufficiali di Francesco II di Borbone e di Maria Sofia di Baviera, iniziati nel 1860 e rimasti incompiuti (coll. privata).