Guardassoni Alessandro *
GUARDASSONI ALESSANDRO
Bologna 1819 - 1888
Studente all'Accademia di Bologna, si distinse alle esposizioni accademiche fin dal 1836, aggiudicandosi diversi premi anche ai concorsi Curlandesi (1843 e 1844, Anna Bolena forsennata, Bologna, Accademia di Belle Arti). Nella sua produzione giovanile compaiono ritratti, paesaggi e copie. Dopo il 1843, anno in cui si avvicinò ad A. Malatesta, eseguì soprattutto opere di carattere sacro e storico (Calvart si rallegra con Guido Reni perl'Assunta, 1846, Bologna, Istituto Gualandi; La sete dei crociati, 1852, Bologna, Pinacoteca Na-zionale), che rivelano l'adesione al modo del Romanticismo storico e una raffinatezza di gusto purista. Artista sempre attento al nuovo, sperimentò tecniche diverse avvalendosi anche della fotografia (Autoritratto con macchina fotografica, 1860 ca., Bologna, Istituto Gualandi) e della litografia. Soggiornò a Firenze (1847) e a Roma (1856), ma anche a Londra e a Parigi (1853-1854), dove si appassionò all’opera di H. Vernet. Pittore di successo, a partire dagli anni 60 partecipò alle esposizioni bolognesi e fiorentine con soggetti religiosi, paesaggi, scene di vita urbana e composizioni floreali, resi con crescente semplificazione. Fu anche attivo come frescante in diverse chiese bolognesi.
Bologna 1819 - 1888
Studente all'Accademia di Bologna, si distinse alle esposizioni accademiche fin dal 1836, aggiudicandosi diversi premi anche ai concorsi Curlandesi (1843 e 1844, Anna Bolena forsennata, Bologna, Accademia di Belle Arti). Nella sua produzione giovanile compaiono ritratti, paesaggi e copie. Dopo il 1843, anno in cui si avvicinò ad A. Malatesta, eseguì soprattutto opere di carattere sacro e storico (Calvart si rallegra con Guido Reni perl'Assunta, 1846, Bologna, Istituto Gualandi; La sete dei crociati, 1852, Bologna, Pinacoteca Na-zionale), che rivelano l'adesione al modo del Romanticismo storico e una raffinatezza di gusto purista. Artista sempre attento al nuovo, sperimentò tecniche diverse avvalendosi anche della fotografia (Autoritratto con macchina fotografica, 1860 ca., Bologna, Istituto Gualandi) e della litografia. Soggiornò a Firenze (1847) e a Roma (1856), ma anche a Londra e a Parigi (1853-1854), dove si appassionò all’opera di H. Vernet. Pittore di successo, a partire dagli anni 60 partecipò alle esposizioni bolognesi e fiorentine con soggetti religiosi, paesaggi, scene di vita urbana e composizioni floreali, resi con crescente semplificazione. Fu anche attivo come frescante in diverse chiese bolognesi.