Granet Francois Marius*
GRANET FRANCOIS MARIUS
Aix-en-Provence (Francia) 1775 - 1849
In compagnia dell'amico e mecenate A. Forbin, iniziò nel 1793 un soggiorno di studio a Parigi; nel 1802 giunse in Italia stabilendosi a Roma, dove risiedette quasi sempre fino al 1824. Nella capitale, pur stimolato dal contatto con l’ambiente artistico internazionale, riprese alcune tematiche che aveva elaborato già in precedenza, quelle rovine, quegli interni di chiostri e di conventi in cui la vita quotidiana dei religiosi rappresentata nella sua oggettività era guardata con spirito di intima partecipazione: fu un genere di immediato successo, definito appunto 'alla Granet’ (Coro dei Cappuccini, 1814). D’ispirazione affine erano i soggetti legati a episodi storici (Domenichino alla villa deI Cardinale Aldobrandini, 1820 o La morte di Poussin, 1834), dove l'evento narrativo era inserito in architetture grandiose. Vedute di monumenti e rovine classiche figurano anche nei numerosi paesaggi italiani (Aix-en-Pro-vence, Museo Granet). Raggiun-ta la notorietà tornò a Parigi, dove nel 1826 fu nominato conservatore del Louvre e più tardi conservatore di Versailles.
Aix-en-Provence (Francia) 1775 - 1849
In compagnia dell'amico e mecenate A. Forbin, iniziò nel 1793 un soggiorno di studio a Parigi; nel 1802 giunse in Italia stabilendosi a Roma, dove risiedette quasi sempre fino al 1824. Nella capitale, pur stimolato dal contatto con l’ambiente artistico internazionale, riprese alcune tematiche che aveva elaborato già in precedenza, quelle rovine, quegli interni di chiostri e di conventi in cui la vita quotidiana dei religiosi rappresentata nella sua oggettività era guardata con spirito di intima partecipazione: fu un genere di immediato successo, definito appunto 'alla Granet’ (Coro dei Cappuccini, 1814). D’ispirazione affine erano i soggetti legati a episodi storici (Domenichino alla villa deI Cardinale Aldobrandini, 1820 o La morte di Poussin, 1834), dove l'evento narrativo era inserito in architetture grandiose. Vedute di monumenti e rovine classiche figurano anche nei numerosi paesaggi italiani (Aix-en-Pro-vence, Museo Granet). Raggiun-ta la notorietà tornò a Parigi, dove nel 1826 fu nominato conservatore del Louvre e più tardi conservatore di Versailles.