Giorgini Andrea*
GIORGINI ANDREA
Bologna ? 1768 - Roma 1844
Si formò a Roma, dove frequentò la Scuola del Nudo, quindi Io studio di B. Cavaceppi e infine quello di T. Conca, con il quale lavorò agli affreschi del Duomo di Città di Castello. Partecipe della cultura neoclassica di fine secolo, ne addolcì le forme con l'uso di un colore morbido e pastoso, che aveva assunto da G. Landi, di cui copiò Morte di Camilla regina dei Volsci (Roma, Palazzo Taverna, sala di Camilla). Fu tra gli artisti chia-mati a decorare il Quirinale, dove eseguì Traiano che ordina la costruzione del Foro (1812) per il terzo salone dell’Imperatore e una tela di soggetto sconosciuto per il soffitto della camera da letto del re (1813). Nei Palazzi Apostolici partecipò alla decorazione della sala degli Indirizzi all'interno della Biblioteca Vatica-na (1817-1818), a quella della cappella Paolina ed eseguì la pala per la cappella della Beata Vergine del Rosario (1821). Lasciò l'ultima opera datata (1835) nella chiesa di Santo Spirito in Sassia. In varie chiese del Lazio si trovano numerose sue opere di soggetto sacro: ad Anagni (collegiata di Sant'Andrea), a Filacciano (Sant’Egidio), a Ferentino (Sant'Antonio Abate e Santa Maria Gaudenti). Acquistò fama come restauratore con l’intervento nell'aula Massima del Palazzo Lateranense, a Roma.
Bologna ? 1768 - Roma 1844
Si formò a Roma, dove frequentò la Scuola del Nudo, quindi Io studio di B. Cavaceppi e infine quello di T. Conca, con il quale lavorò agli affreschi del Duomo di Città di Castello. Partecipe della cultura neoclassica di fine secolo, ne addolcì le forme con l'uso di un colore morbido e pastoso, che aveva assunto da G. Landi, di cui copiò Morte di Camilla regina dei Volsci (Roma, Palazzo Taverna, sala di Camilla). Fu tra gli artisti chia-mati a decorare il Quirinale, dove eseguì Traiano che ordina la costruzione del Foro (1812) per il terzo salone dell’Imperatore e una tela di soggetto sconosciuto per il soffitto della camera da letto del re (1813). Nei Palazzi Apostolici partecipò alla decorazione della sala degli Indirizzi all'interno della Biblioteca Vatica-na (1817-1818), a quella della cappella Paolina ed eseguì la pala per la cappella della Beata Vergine del Rosario (1821). Lasciò l'ultima opera datata (1835) nella chiesa di Santo Spirito in Sassia. In varie chiese del Lazio si trovano numerose sue opere di soggetto sacro: ad Anagni (collegiata di Sant'Andrea), a Filacciano (Sant’Egidio), a Ferentino (Sant'Antonio Abate e Santa Maria Gaudenti). Acquistò fama come restauratore con l’intervento nell'aula Massima del Palazzo Lateranense, a Roma.