Gigante Ercole *
GIGANTE ERCOLE
Napoli 1815 - 1860
Allievo del fratello Giacinto e di A. Vianelli, si dedicò alla pittura di paesaggio seguendo le ricerche della Scuola di Posillipo. Compì viaggi in Italia meridionale, da cui trasse spunto per diversi dipinti a olio, ma anche per disegni a seppia (questi ultimi conservati a Napoli, nella coll. Astarita del Museo di Capodimonte e nella coll. Ferrara Dentice del Museo di San Martino). Nel 1838 fu in Irpinia, in Puglia e in Lucania in compagnia di Vianelli, che in seguito forse accompagnò anche in un viaggio a Parigi (1857). I suoi paesaggi, pur vicini a quelli di Giacinto, se ne distinguono per l’impostazione vedutistica più tradizionale e per la minore maturità stilistica (La valle dei Mulini ad Amalfi, 1851 e Porta Capuana, 1855, entrambi a Napoli, Museo di San Martino).
Napoli 1815 - 1860
Allievo del fratello Giacinto e di A. Vianelli, si dedicò alla pittura di paesaggio seguendo le ricerche della Scuola di Posillipo. Compì viaggi in Italia meridionale, da cui trasse spunto per diversi dipinti a olio, ma anche per disegni a seppia (questi ultimi conservati a Napoli, nella coll. Astarita del Museo di Capodimonte e nella coll. Ferrara Dentice del Museo di San Martino). Nel 1838 fu in Irpinia, in Puglia e in Lucania in compagnia di Vianelli, che in seguito forse accompagnò anche in un viaggio a Parigi (1857). I suoi paesaggi, pur vicini a quelli di Giacinto, se ne distinguono per l’impostazione vedutistica più tradizionale e per la minore maturità stilistica (La valle dei Mulini ad Amalfi, 1851 e Porta Capuana, 1855, entrambi a Napoli, Museo di San Martino).