Giannetti Raffaele *
GIANNETTI RAFFAELE
Porto Maurizio 1837 - Genova 1915
La sua formazione si svolse all'Accademia Ligustica di Genova, all’Albertina di Torino, dove fu allievo di C. Arienti, e infine a Roma, presso F. Coghetti. Soggiornò a Venezia e a Parigi, dove conobbe T. Couture e H. Delaroche. Si stabilì quindi a Venezia, ma non smise di viaggiare, sia in Italia sia all'estero. Mantenne sempre stretti contatti con Genova, dove esordì alla Promotrice del 1858, continuando a esporre anche in seguito sia ritratti sia impegnativi quadri storici, spesso eseguiti su commissione di L. Gastaldi, suo mecenate (1859, Il colloquio di Carlo V con Papa Clemente, Imperia, Pinacoteca Civica; 1865, Vittore Pisani liberato dal carcere). Dagli anni '60 ebbe a Venezia importanti riconoscimenti: nel 1864 la nomina a socio dell’Accademia di Belle Arti e le lodi di F. Hayez; nel1872 la vittoria al concorso della Fondazione Querini Stampalia; nel 1895 la partecipazione alla prima Biennale. Partecipò all'E sposizione Universale di Parigi del 1867 e a quella di Vienna del 1873 (Giovanni Barbarigo che libera Maria d'Ungheria, Venezia, Galleria della Fondazione Querini Stampalia). La sua eclettica produzione, condotta con consumata maestria e apprezzata dal mercato europeo, è oggi in gran parte dispersa; sono più facilmente reperibili le opere dell'ultimo periodo, realizzate dopo il ritorno nel 1890 a Porto Maurizio (oggi Imperia), che documentano l'adesione al Verismo e alle tematiche della pittura di genere (Stalla con bue aggiogato, Genova Nervi, Galleria Civica d'Arte Moderna).
Porto Maurizio 1837 - Genova 1915
La sua formazione si svolse all'Accademia Ligustica di Genova, all’Albertina di Torino, dove fu allievo di C. Arienti, e infine a Roma, presso F. Coghetti. Soggiornò a Venezia e a Parigi, dove conobbe T. Couture e H. Delaroche. Si stabilì quindi a Venezia, ma non smise di viaggiare, sia in Italia sia all'estero. Mantenne sempre stretti contatti con Genova, dove esordì alla Promotrice del 1858, continuando a esporre anche in seguito sia ritratti sia impegnativi quadri storici, spesso eseguiti su commissione di L. Gastaldi, suo mecenate (1859, Il colloquio di Carlo V con Papa Clemente, Imperia, Pinacoteca Civica; 1865, Vittore Pisani liberato dal carcere). Dagli anni '60 ebbe a Venezia importanti riconoscimenti: nel 1864 la nomina a socio dell’Accademia di Belle Arti e le lodi di F. Hayez; nel1872 la vittoria al concorso della Fondazione Querini Stampalia; nel 1895 la partecipazione alla prima Biennale. Partecipò all'E sposizione Universale di Parigi del 1867 e a quella di Vienna del 1873 (Giovanni Barbarigo che libera Maria d'Ungheria, Venezia, Galleria della Fondazione Querini Stampalia). La sua eclettica produzione, condotta con consumata maestria e apprezzata dal mercato europeo, è oggi in gran parte dispersa; sono più facilmente reperibili le opere dell'ultimo periodo, realizzate dopo il ritorno nel 1890 a Porto Maurizio (oggi Imperia), che documentano l'adesione al Verismo e alle tematiche della pittura di genere (Stalla con bue aggiogato, Genova Nervi, Galleria Civica d'Arte Moderna).