Giacomelli Vincenzo *
GIACOMELLI VINCENZO
Treviso ? 1820 ca. - 1890
Allievo dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, ebbe inizi da ritrattista (Antonio Podestà, 1839, Bassano, Museo Civico), affermandosi poi nel genere storico in forme vicine al Purismo classicista di P. Paoletti (Loredano stretto dall'assedio in Scutari eccita la resistenza, 1847, Treviso, Pinacoteca Civica). Animato da sentimenti patriottici, partecipò alla difesa di Venezia del 1849 e alla campagna del 1859. Dall’anno seguente realizzò un consistente numero di dipinti ispirati alle battaglie risorgimentali (La Battaglia di S. Martino, esposto a Torino nel 1861; La rotta dell'armata austriaca dopo la battaglia di Solferino, esposto a Milano nel 1864; Daniele Manin impone agli austriaci la resa dell'Arsenale, 1865, Venezia, Museo del Risorgimento), episodi commemorativi (Vittorio Emanuele II all'inaugurazione del monumento a Dante a Firenze) e soggetti connessi con le lotte di emancipazione di altri popoli (Un episodio della rivoluzione polacca, esposto a Torino nel 1863). Fu chiamato a collaborare alla Galleria Shakespeariana di R. Gentilucci, con scene tratte da Enrico IV, Enrico VI e Enrico VIII (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna) e dal Mercante di Venezia (esposti a Milano nel 1874 e nel 1877).
Treviso ? 1820 ca. - 1890
Allievo dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, ebbe inizi da ritrattista (Antonio Podestà, 1839, Bassano, Museo Civico), affermandosi poi nel genere storico in forme vicine al Purismo classicista di P. Paoletti (Loredano stretto dall'assedio in Scutari eccita la resistenza, 1847, Treviso, Pinacoteca Civica). Animato da sentimenti patriottici, partecipò alla difesa di Venezia del 1849 e alla campagna del 1859. Dall’anno seguente realizzò un consistente numero di dipinti ispirati alle battaglie risorgimentali (La Battaglia di S. Martino, esposto a Torino nel 1861; La rotta dell'armata austriaca dopo la battaglia di Solferino, esposto a Milano nel 1864; Daniele Manin impone agli austriaci la resa dell'Arsenale, 1865, Venezia, Museo del Risorgimento), episodi commemorativi (Vittorio Emanuele II all'inaugurazione del monumento a Dante a Firenze) e soggetti connessi con le lotte di emancipazione di altri popoli (Un episodio della rivoluzione polacca, esposto a Torino nel 1863). Fu chiamato a collaborare alla Galleria Shakespeariana di R. Gentilucci, con scene tratte da Enrico IV, Enrico VI e Enrico VIII (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna) e dal Mercante di Venezia (esposti a Milano nel 1874 e nel 1877).