Ghesio Volpengo Amedeo *
GHESIO VOLPENGO AMEDEO
Torino 1847 - 1889
Di famiglia aristocratica cuneese, iniziò a dipingere da autodidatta per frequentare poi, dal1869, l'Accademia Albertina di Torino. Maturò come sensibile paesista, devoto alla “poesia del vero” appresa da A. Fontanesi. Fu attratto anche dalla rappresentazione della figura umana (Il bravo, Donna seduta, Uomo alla finestra, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna) e disegnò, specie a carboncino, con segno preciso ed elegante, che aveva perfezionato alla scuola di E. Allason. Le sue opere, acquistate soprattutto in Francia, furono esposte a Torino, Milano, Genova, Roma (1883, Sette studi dal vero). Numerose tele sono conservate presso la torinese Galleria Civica d'Arte Moderna (Crepuscolo a Bastia di Mondovì, esposto a Torino nel 1870; Ritorno a sera in Vanchiglia, esposto a Torino nel 1872; Scalone del Castello del Valentino, Autoritratto, Ultimi tocchi, Ghesio nello studio).
Torino 1847 - 1889
Di famiglia aristocratica cuneese, iniziò a dipingere da autodidatta per frequentare poi, dal1869, l'Accademia Albertina di Torino. Maturò come sensibile paesista, devoto alla “poesia del vero” appresa da A. Fontanesi. Fu attratto anche dalla rappresentazione della figura umana (Il bravo, Donna seduta, Uomo alla finestra, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna) e disegnò, specie a carboncino, con segno preciso ed elegante, che aveva perfezionato alla scuola di E. Allason. Le sue opere, acquistate soprattutto in Francia, furono esposte a Torino, Milano, Genova, Roma (1883, Sette studi dal vero). Numerose tele sono conservate presso la torinese Galleria Civica d'Arte Moderna (Crepuscolo a Bastia di Mondovì, esposto a Torino nel 1870; Ritorno a sera in Vanchiglia, esposto a Torino nel 1872; Scalone del Castello del Valentino, Autoritratto, Ultimi tocchi, Ghesio nello studio).