Gemmi Giacomo*
GEMMI GIACOMO
Piacenza 1863 - Parma 1947
Allievo di N. Nani all’Accademia di Belle Arti di Verona, vi esordiva nel 1884 con due vedute prospettiche (La chiesa di S. Libera e La porta piccola del Duomo), un genere al quale sarebbe rimasto legato anche in seguito, unitamente al paesaggio e alle più rare scene di ambiente familiare. Nel 1886 si fece notare alla Mostra di Vienna con Arche scaligere e nello stesso anno ebbe inizio la consuetudine degli studi dal vero. Nel 1887 fu presente alla Mostra di Venezia con due quadri di genere e presso la Società d’Incoraggiamento di Parma espose anche diverse vedute, fra le quali figurava L'Adige a Verona (vinto dalla regina Margherita, che poi lo donerà alla Regia Galleria di Parma). Nel corso degli anni '90 realizzò alcune opere di soggetto sacro, anche con tecnica a fresco (chiesa di Sant’Antonio, Padova). Il ponte dell'Acqua morta a Verona fu apprezzato alle mostre di Torino del 1892 e lo stesso soggetto comparve alla Mostra parmense del 1900, dove fu acquistato dallo stato (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna).
Piacenza 1863 - Parma 1947
Allievo di N. Nani all’Accademia di Belle Arti di Verona, vi esordiva nel 1884 con due vedute prospettiche (La chiesa di S. Libera e La porta piccola del Duomo), un genere al quale sarebbe rimasto legato anche in seguito, unitamente al paesaggio e alle più rare scene di ambiente familiare. Nel 1886 si fece notare alla Mostra di Vienna con Arche scaligere e nello stesso anno ebbe inizio la consuetudine degli studi dal vero. Nel 1887 fu presente alla Mostra di Venezia con due quadri di genere e presso la Società d’Incoraggiamento di Parma espose anche diverse vedute, fra le quali figurava L'Adige a Verona (vinto dalla regina Margherita, che poi lo donerà alla Regia Galleria di Parma). Nel corso degli anni '90 realizzò alcune opere di soggetto sacro, anche con tecnica a fresco (chiesa di Sant’Antonio, Padova). Il ponte dell'Acqua morta a Verona fu apprezzato alle mostre di Torino del 1892 e lo stesso soggetto comparve alla Mostra parmense del 1900, dove fu acquistato dallo stato (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna).