Gemito Vincenzo *
GEMITO VINCENZO
Napoli 1852 - 1929
Studiò dapprima presso lo scultore E. Caggiano e dal 1864 con S. Lista, che lo indirizzò verso le nuove tendenze veriste. A questi primi anni risale il sodalizio fraterno con A. Mancini, con il quale condivise l’attenzione per la realtà popolare partenopea (1868, Il giocatore, esposto alla Promotrice di Napoli e acquistato dal re Vittorio Emanuele II). Nel 1877 si recò a Parigi, dove rimase sino al 1880, avvicinandosi al pittore J. L. E. Meissonier. Grande successo ebbero le opere in cui seppe congiungere il Naturalismo con un recupero dell’antico, mediato da un trattamento da fine cesellatore. A cominciare dai fertili anni ’80, la principale attività di scultore fu accompagnata da una crescente attenzione rivolta al mezzo grafico, dove la pienezza della forma era congiunta a un'intensa vitalità (Autoritratto, 1886, Napoli, Museo di Capodimonte).
Napoli 1852 - 1929
Studiò dapprima presso lo scultore E. Caggiano e dal 1864 con S. Lista, che lo indirizzò verso le nuove tendenze veriste. A questi primi anni risale il sodalizio fraterno con A. Mancini, con il quale condivise l’attenzione per la realtà popolare partenopea (1868, Il giocatore, esposto alla Promotrice di Napoli e acquistato dal re Vittorio Emanuele II). Nel 1877 si recò a Parigi, dove rimase sino al 1880, avvicinandosi al pittore J. L. E. Meissonier. Grande successo ebbero le opere in cui seppe congiungere il Naturalismo con un recupero dell’antico, mediato da un trattamento da fine cesellatore. A cominciare dai fertili anni ’80, la principale attività di scultore fu accompagnata da una crescente attenzione rivolta al mezzo grafico, dove la pienezza della forma era congiunta a un'intensa vitalità (Autoritratto, 1886, Napoli, Museo di Capodimonte).