Gelati Lorenzo *
GELATI LORENZO
Firenze 1824 - 1899
Fu allievo di C. Markò senior ed esordì alla Promotrice fiorentina del 1848 con alcuni paesaggi dei dintorni di Firenze. L’anno seguente presentò all’Accademia Veduta del Valdarno, che testimonia di una già avviata pratica nella pittura dal vero. Al 1850 risale una piccola veduta (Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti) costruita per masse chiaroscurali e di intonazione straordinariamente chiara, che suggerisce la sua volontà di rinnovamento della pittura di paesaggio. Fu tra i primi frequentatori del Caffè Michelangiolo, dove nel 1852 partecipò alla decorazioni delle pareti con falsi quadri (Tramonto e Ruderi con la luna). Dal 1854 incominciò a dipingere a Staggia, nella campagna senese, con i Markò, E. Donnini, S. De Tivoli, e già nel 1855 espose alla Promotrice fiorentina una veduta di quei luoghi. Durante un soggiorno a Roma riprese paesaggi della campagna laziale, esposti a Firenze nel 1858 insieme a un Interno di castello nel Medioevo. Nel 1861 partecipò alla I Esposizione Nazionale, ottenendo giudizi favorevoli. Dal 1862 al 1867 fu più volte ospite di D. Martelli a Castiglioncello, sul litorale di Livorno, dove trasse ispirazione per opere vicine a quelle coeve di O. Borrani. Nel 1871 inviò alla Promotrice di Napoli Due ladri ad una preda e nel 1872 partecipò alla Mostra romana degli Amatori e Cultori con tre paesaggi toscani. Un disegno di A. Tricca lo ritrae mentre, in età molto avanzata, dipinge ancora all'aria aperta.
Firenze 1824 - 1899
Fu allievo di C. Markò senior ed esordì alla Promotrice fiorentina del 1848 con alcuni paesaggi dei dintorni di Firenze. L’anno seguente presentò all’Accademia Veduta del Valdarno, che testimonia di una già avviata pratica nella pittura dal vero. Al 1850 risale una piccola veduta (Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti) costruita per masse chiaroscurali e di intonazione straordinariamente chiara, che suggerisce la sua volontà di rinnovamento della pittura di paesaggio. Fu tra i primi frequentatori del Caffè Michelangiolo, dove nel 1852 partecipò alla decorazioni delle pareti con falsi quadri (Tramonto e Ruderi con la luna). Dal 1854 incominciò a dipingere a Staggia, nella campagna senese, con i Markò, E. Donnini, S. De Tivoli, e già nel 1855 espose alla Promotrice fiorentina una veduta di quei luoghi. Durante un soggiorno a Roma riprese paesaggi della campagna laziale, esposti a Firenze nel 1858 insieme a un Interno di castello nel Medioevo. Nel 1861 partecipò alla I Esposizione Nazionale, ottenendo giudizi favorevoli. Dal 1862 al 1867 fu più volte ospite di D. Martelli a Castiglioncello, sul litorale di Livorno, dove trasse ispirazione per opere vicine a quelle coeve di O. Borrani. Nel 1871 inviò alla Promotrice di Napoli Due ladri ad una preda e nel 1872 partecipò alla Mostra romana degli Amatori e Cultori con tre paesaggi toscani. Un disegno di A. Tricca lo ritrae mentre, in età molto avanzata, dipinge ancora all'aria aperta.