Gazzotto Vincenzo *
GAZZOTTO VINCENZO
Padova 1807 - San Giorgio in Bosco (Padova) 1884
Iscrittosi nel 1823 all'Accademia di Belle Arti di Venezia, l’anno seguente rientrò a Padova, dove fu accolto nello studio di G. De Min. Sull’esempio del maestro si dedicò alla decorazione d’interni, ottenendo nel 1833 la prima commissione per il Palazzo Salom di via Prati a Padova, nel quale sviluppò una serie di episodi della storia medievale cittadina secondo aggiornate forme preromantiche. Non trascurava intanto la sua attività grafica, partecipando fra l’altro all'illustrazione di I costumi di tutti i tempi e di tutte le nazioni di L. Menin. Dopo un soggiorno a Roma nel 1837 aprì una Scuola di Disegno a Padova, dove partecipò alla decorazione del Casino Pedrocchi, intervenendo nella sala Rinascimentale in forme rispondenti al gusto eclettico del momento (Trionfo della civiltà, 1841). Con G. Jappelli collaborò alla decorazione del teatro Nuovo (Festa dei Fiori o il Castello d'Amore, 1847-1856). Adeguandosi ai repertori più in voga, si orientò verso tematiche dantesche, come documenta la serie di disegni iniziati nel 1852 e presentati all'Esposizione Nazionale di Firenze del 1861. Il suo nome rimane legato alla committenza locale più prestigiosa, come quella dei Marchiori di Lendinara per i quali eseguì una serie di dipinti ancora di soggetto dantesco, dei Montalti, dei Cittadella Vigodarzere che gli affidarono l’incarico di decorare la cappella della loro Villa di Bolzanella, presso San Giorgio in Bosco (Angeli della Resurrezione).
Padova 1807 - San Giorgio in Bosco (Padova) 1884
Iscrittosi nel 1823 all'Accademia di Belle Arti di Venezia, l’anno seguente rientrò a Padova, dove fu accolto nello studio di G. De Min. Sull’esempio del maestro si dedicò alla decorazione d’interni, ottenendo nel 1833 la prima commissione per il Palazzo Salom di via Prati a Padova, nel quale sviluppò una serie di episodi della storia medievale cittadina secondo aggiornate forme preromantiche. Non trascurava intanto la sua attività grafica, partecipando fra l’altro all'illustrazione di I costumi di tutti i tempi e di tutte le nazioni di L. Menin. Dopo un soggiorno a Roma nel 1837 aprì una Scuola di Disegno a Padova, dove partecipò alla decorazione del Casino Pedrocchi, intervenendo nella sala Rinascimentale in forme rispondenti al gusto eclettico del momento (Trionfo della civiltà, 1841). Con G. Jappelli collaborò alla decorazione del teatro Nuovo (Festa dei Fiori o il Castello d'Amore, 1847-1856). Adeguandosi ai repertori più in voga, si orientò verso tematiche dantesche, come documenta la serie di disegni iniziati nel 1852 e presentati all'Esposizione Nazionale di Firenze del 1861. Il suo nome rimane legato alla committenza locale più prestigiosa, come quella dei Marchiori di Lendinara per i quali eseguì una serie di dipinti ancora di soggetto dantesco, dei Montalti, dei Cittadella Vigodarzere che gli affidarono l’incarico di decorare la cappella della loro Villa di Bolzanella, presso San Giorgio in Bosco (Angeli della Resurrezione).