Gamba Enrico *
GAMBA ENRICO
Torino 1831 - 1883
Fratello di Francesco, studiò all’Accademia Albertina di Torino con M. Cusa, G. Marghinotti e, dal 1847, con C. Arienti; in seguito fu allievo del nazareno E. von Steinle a Francoforte (1850). Soggiornò nel Nordeuropa e compì viaggi di studio a Venezia e a Roma in compagnia del pittore inglese F. Leighton. Dopo l'esordio alla Promotrice torinese del 1852, si affermò nel 1856 con il grande dipinto I funerali di Tiziano (Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna), che gli valse anche la nomina a docente di figura all’Albertina. Nella cospicua produzione di soggetti storici si ispirò a momenti significativi della dinastia sabauda (Vittorio Emanuele II soccorre i danneggiati a Carmagnola, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), alla storia veneziana (Assassinio del frate Paolo Sarpi, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna) o ad avvenimenti contemporanei (Il voto di annessione nell'Abruzzo, 1861, Genova Nervi, Galleria Civica d’Arte Moderna). Assiduo alle mostre fino al 1880, si presentò anche con paesaggi, ricordo di numerosi viaggi, alla Promotrice di Torino (1863, Via alla Carbonara-Foresta Nera; 1868, Maremma; 1873, Sul Tago-a Belem) e a Genova (1854, Il picco Castiglione- Isola di Capri; 1865, Un mattino sull'Alpi; 1877, Sul Bosforo). Nella tarda attività realizzò anche dipinti murali di soggetto sacro (nelle cattedrali di Alessandria, di Chieri e di Ciriè).
Torino 1831 - 1883
Fratello di Francesco, studiò all’Accademia Albertina di Torino con M. Cusa, G. Marghinotti e, dal 1847, con C. Arienti; in seguito fu allievo del nazareno E. von Steinle a Francoforte (1850). Soggiornò nel Nordeuropa e compì viaggi di studio a Venezia e a Roma in compagnia del pittore inglese F. Leighton. Dopo l'esordio alla Promotrice torinese del 1852, si affermò nel 1856 con il grande dipinto I funerali di Tiziano (Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna), che gli valse anche la nomina a docente di figura all’Albertina. Nella cospicua produzione di soggetti storici si ispirò a momenti significativi della dinastia sabauda (Vittorio Emanuele II soccorre i danneggiati a Carmagnola, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), alla storia veneziana (Assassinio del frate Paolo Sarpi, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna) o ad avvenimenti contemporanei (Il voto di annessione nell'Abruzzo, 1861, Genova Nervi, Galleria Civica d’Arte Moderna). Assiduo alle mostre fino al 1880, si presentò anche con paesaggi, ricordo di numerosi viaggi, alla Promotrice di Torino (1863, Via alla Carbonara-Foresta Nera; 1868, Maremma; 1873, Sul Tago-a Belem) e a Genova (1854, Il picco Castiglione- Isola di Capri; 1865, Un mattino sull'Alpi; 1877, Sul Bosforo). Nella tarda attività realizzò anche dipinti murali di soggetto sacro (nelle cattedrali di Alessandria, di Chieri e di Ciriè).