Ferreri Vincenzo*
FERRERI VINCENZO
Perugia 1762 ? - Roma 1837
La sua formazione si svolse a Roma, dove strinse rapporti di amicizia e collaborazione con M. Leopardi, forse suo maestro, e dove fra il 1785 e il 1787 è documentato come uno dei migliori allievi dell'Accademia di San Luca. Intorno al 1790 realizzò le prime opere note, le uniche destinate alla regione d'origine (San Bernardino ricusa la dignità cardinalizia e il vescovado di Siena offertogli da Martino V nel 1430 e La croce del martirio presentata a sant'Andrea, oratorio dei Santi Andrea e Bernardino, Perugia). Ottenne importanti riconoscimenti al concorso Balestra del 1792 (Muzio Scevola che giura di vendicare la patria davanti a Por- senna, Roma, Accademia di San Luca) e all’Accademia di Belle Arti di Parma nel 1793 (Sacrificio di Polissena). Fra il 1812 e il 1813 realizzò i dipinti per il Palazzo Napoleonico al Quirinale. Per la committenza pontificia eseguì alcune decorazioni nella cappella Paolina al Quirinale (San Paolo e San Mattia, 1818), una lunetta nella galleria Chiaramonti in Vaticano (Emissione di leggi per la protezione delle antichità, 1818) e alcuni stendardi.
Perugia 1762 ? - Roma 1837
La sua formazione si svolse a Roma, dove strinse rapporti di amicizia e collaborazione con M. Leopardi, forse suo maestro, e dove fra il 1785 e il 1787 è documentato come uno dei migliori allievi dell'Accademia di San Luca. Intorno al 1790 realizzò le prime opere note, le uniche destinate alla regione d'origine (San Bernardino ricusa la dignità cardinalizia e il vescovado di Siena offertogli da Martino V nel 1430 e La croce del martirio presentata a sant'Andrea, oratorio dei Santi Andrea e Bernardino, Perugia). Ottenne importanti riconoscimenti al concorso Balestra del 1792 (Muzio Scevola che giura di vendicare la patria davanti a Por- senna, Roma, Accademia di San Luca) e all’Accademia di Belle Arti di Parma nel 1793 (Sacrificio di Polissena). Fra il 1812 e il 1813 realizzò i dipinti per il Palazzo Napoleonico al Quirinale. Per la committenza pontificia eseguì alcune decorazioni nella cappella Paolina al Quirinale (San Paolo e San Mattia, 1818), una lunetta nella galleria Chiaramonti in Vaticano (Emissione di leggi per la protezione delle antichità, 1818) e alcuni stendardi.