Ferrarini Giuseppe *
FERRARINI GIUSEPPE
Parma 1846 - Brighton (Gran Bretagna) dopo il 1896
Figlio di un orefice, si formò con G. Carmignani all’Accademia di Parma, dove entrò sedicenne e fu premiato nel 1865 e nel 1866. Passato a studiare a Firenze, abbandonò certi schematismi prospettici delle prime opere (Chiostro di San Quintino, 1865, Parma, Galleria Nazionale) per aprirsi a nuovi stimoli riconoscibili in una tela oggi attribuitagli, Baracconi di Porta Nuova (Parma, Galleria Nazionale), avvicinandosi alle soluzioni di V. Cabianca, che poté conoscere nel 1864 a Parma. Espose soggetti prevalentemente agresti a Milano, a Torino, a Genova, a Parma, (Il ritorno all'ovile, 1870, Parma, Municipio). Compì numerosi viaggi che lo portarono nel 1872 a Nizza (decorazione della sala Maggiore del Casinò), quindi in Australia (1881-1887) e poi a Roma, dove espose nel 1901 (L'albero che cade) e nel 1906 (La Piastra). Spesso confuso col più giovane Pier Giuseppe, lasciò poche opere che hanno subito alterne attribuzioni.
Parma 1846 - Brighton (Gran Bretagna) dopo il 1896
Figlio di un orefice, si formò con G. Carmignani all’Accademia di Parma, dove entrò sedicenne e fu premiato nel 1865 e nel 1866. Passato a studiare a Firenze, abbandonò certi schematismi prospettici delle prime opere (Chiostro di San Quintino, 1865, Parma, Galleria Nazionale) per aprirsi a nuovi stimoli riconoscibili in una tela oggi attribuitagli, Baracconi di Porta Nuova (Parma, Galleria Nazionale), avvicinandosi alle soluzioni di V. Cabianca, che poté conoscere nel 1864 a Parma. Espose soggetti prevalentemente agresti a Milano, a Torino, a Genova, a Parma, (Il ritorno all'ovile, 1870, Parma, Municipio). Compì numerosi viaggi che lo portarono nel 1872 a Nizza (decorazione della sala Maggiore del Casinò), quindi in Australia (1881-1887) e poi a Roma, dove espose nel 1901 (L'albero che cade) e nel 1906 (La Piastra). Spesso confuso col più giovane Pier Giuseppe, lasciò poche opere che hanno subito alterne attribuzioni.